Testo e accordi di Emozioni

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Informazioni generiche sul brano emozioni

Emozioni è una famosa canzone scritta da Lucio Battisti (musica) e Mogol (parole) nel 1970. Interpretata dallo stesso cantautore, fu pubblicata per la prima volta il 15 ottobre del 1970 con il singolo a 45 giri “Emozioni/Anna”, inciso dalla casa discografica Dischi Ricordi.

Emozioni entrò nella Hit-parade il 14 novembre (nona posizione) e vi uscì il 13 marzo 1971, rimanendo in vetta per per sette settimane consecutive (28 novembre 1970 – 9 gennaio 1971).

Il singolo a cui apparteneva la fortunata canzone arrivò sesto nelle vendite del 1970.

Emozioni, un brano prettamente melodico, divenne ben presto uno tra i classici della musica italiana ed un cavallo di battaglia della produzione Battisti.

Il contenuto della canzone, uno dei più affascinanti viaggi introspettivi creati da Mogol, racconta i sentimenti di un uomo, il dolore e la rabbia che gli salgono in superficie e che nessuno, all’infuori di lui, può ascoltare.

La parte musicale, soprattutto quella melodica, è più triste e più “presente” di quella di ogni altra interpretazione del celebre cantautore, ove primeggiano archi e violini, anche nel ritornello.

In relazione a spartito, testo e accordi di Emozioni, se non sapete fare gli accordi potete decidere di iniziare un corso di lezioni di chitarra.

Il testo del brano

Qui sotto è riportato il testo integrale della canzone:

Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi

ritrovarsi a volare

e sdraiarsi felice sopra l’erba ad ascoltare

un sottile dispiacere

E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire

dove il sole va a dormire

Domandarsi perché quando cade la tristezza

in fondo al cuore

come la neve non fa rumore

e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte

per vedere

se poi e’ tanto difficile morire

E stringere le mani per fermare qualcosa che

è dentro me

ma nella mente tua non c’é

Capire tu non puoi

tu chiamale se vuoi

emozioni

tu chiamale se vuoi

emozioni

Uscir dalla brughiera di mattina

dove non si vede ad un passo

per ritrovar se stesso

Parlar del più e del meno con un pescatore

per ore ed ore

per non sentir che dentro qualcosa muore

E ricoprir di terra una piantina verde

sperando possa

nascere un giorno una rosa rossa

E prendere a pugni un uomo solo

perché e’ stato un po’ scortese

sapendo che quel che brucia non son le offese

e chiudere gli occhi per fermare

qualcosa che

è dentro me

ma nella mente tua non c’è

Capire tu non puoi

tu chiamale se vuoi

emozioni

tu chiamale se vuoi

emozioni.

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