Imparare la chitarra: pianificarne lo studio

STEFANO BUSONERO IL PITTORE CHE NON VUOLE VENDERE I SUOI QUADRI

Primi consigli per imparare la chitarra

Imparare la chitarra: chi non vorrebbe suonare come quei chitarristi che vediamo spesso in televisione o nei grandi concerti?

Molto spesso ci domandiamo su come abbiano fatto a raggiungere quella notevole preparazione, o anche ci chiediamo se noi stessi potremmo un giorno almeno avvicinarci a quei livelli.

Imparare la chitarra (chitarra classica – acusticaelettrica) e poi riuscire a suonarla con controllo e, allo stesso tempo, con grande disinvoltura richiede certamente enormi sacrifici ed anni di studio, ma non si tratta di cose irraggiungibili. Non bastano poche lezioni di chitarra, occorre infatti caparbietà, determinazione e moltissimo impegno. Senza di quest’ultimo non si otterrà nulla di buono. L’impegno però va pianificato, altrimenti ci aspetteranno all’orizzonte clamorosi fiaschi!

Pianificare lo studio per imparare la chitarra

Dobbiamo innanzitutto pensare che quei big hanno una struttura fisica per niente diversa dalla nostra: anche le loro mani sono formate da cinque dita!

Il motivo per cui la maggior parte degli aspiranti chitarristi non riesce a raggiungere quei favolosi livelli, nonostante il potenziale talento di alcuni di essi, dipende soprattutto dal fatto di non saperne pianificare il metodo di studio. Talvolta, addirittura di non saper neanche cosa dover studiare e da dove incominciare per imparare la chitarra.

Il materiale didattico certamente non manca (se ne trova a vagoni in Internet e nei negozi di musica) ma, se è male organizzato per il raggiungimento di ben precisi obiettivi, il desiderio si fa alquanto irrealizzabile.

Il segreto sta proprio nella giusta pianificazione, nonché nell’azzeccata personalizzazione dello studio. Studiare meno e ciò che è veramente necessario!

Troppo spesso l’autodidatta lamenta la mancanza di un piano di studio ma non fa nulla per costruirsene uno che si sposi con le proprie esigenze.

Raggiungere la creatività

Il piano da configurare per imparare la chitarra dovrebbe avere delle caratteristiche che lo rendano flessibile, fluido, incisivo, fruttuoso e … soprattutto creativo.

Togliere un po’ di spazio a quei noiosi e ripetitivi esercizi, che talvolta portano alla nausea, e dedicarlo alla pianificazione ed al metodo di studio.

Quest’ultimo può portare a risultati eccellenti e ad uno spirito ancor più sereno, inserendo la varietà costruita non su esercizi occasionali ma nel rispetto di un range variabile. Tale range, che potrà essere settimanale, con schemi prefissati ed altri intercambiabili.

Cose da non fare per imparare la chitarra

Dire a se stessi “Ho comperato la chitarra, faccio un giro in Internet, trovo il sito di busonero.it (sto scherzando) e la imparo a suonare” è come dire “Ho comperato un biglietto per andare a Milano, vado alla stazione, prendo il primo treno che si ferma e ci imbarco sopra”. Dove andrà quel treno?

In questo sito-web, insieme alla didattica per imparare la chitarra, troverete moltissimi consigli. Ebbene! … Alcuni di questi saranno certamente da escludere (non adatti al raggiungimento di un certo obiettivo), altri invece dovranno essere seguiti alla lettera, altri potranno essere presi in considerazione soltanto in alcuni casi, ecc.

Quindi, non comprate il biglietto per Milano se non sapete come informarvi sugli orari dei treni!

Obiettivi chiari per imparare la chitarra

Battuta a parte (ogni tanto ci vuole: siamo o non siamo nel mondo delle battute musicali? :-), innanzitutto occorre chiarire gli obiettivi, per cui si dovrà per forza stabilire i principali aspetti di ciò che vogliamo sviluppare.

Ad esempio, se si vuole iniziare da zero e con serietà lo studio della chitarra classica, non si può fare a meno di seguire un serio corso di teoria musicale.

La conoscenza della teoria della musica è una cosa a cui un musicista non può fare  meno. Certamente si può fare ottima musica anche senza  studiare la teoria e suonare sotto l’istinto del nostro orecchio! Ci sono autodidatti che pur avendo mantenuto il digiuno teorico-musicale sono diventati chitarristi di rilievo! Ma perché non provare almeno ad entrarci per vedere se le nostre qualità possano sensibilmente migliorare? Si trovano moltissimi siti web specializzati che oggi ci facilitano veramente la vita!

Tuttavia è da prendere in considerazione anche l’aiuto di un buon maestro. Con il fai da te si potrebbero presentare ostacoli insormontabili e venire a mancare magari alcune basi fondamentali, ovvero le eventuali colonne portanti delle tue conquiste. A chi conosce la teoria musicale non capiterà più, ad esempio, di dire “se prendo una chitarra e leggo le tabs riesco ad andare alla grande, mentre se provo a leggere uno spartito non riesco neanche a vedere da dove cominciare!”.

Conoscere gli accordi e non sapere come si ottengono è una grossa limitazione, perché una corretta comprensione sulla loro formazione ti permette di conoscere ciò che fai. Inoltre avrai la possibilità di formare nuove posizioni che mai hai avuto occasione di conoscere nella grafica!

L’aiuto di un buon maestro

Queste sono certamente le cose principali da definire ed aggiungo che l’aiuto di un buon maestro per imparare la chitarra può rendere la cosa assai più facile. Infatti egli vorrà essere informato sulle aspirazioni dell’allievo e quindi mettere a disposizione tutta la propria esperienza per la pianificazione dello studio.

Un autodidatta che già da qualche mese suona la chitarra, quando prova ad eseguire un brano il cui risultato non lo soddisfa affatto si troverà di fronte ad un irrisolvibile problema. Perché non riesce ad eseguirlo nella giusta maniera? Potrebbe trattarsi di difetto tecnico della mano destra, o della sinistra, oppure di un accento errato, della ritmica invertita, della male interpretazione del pezzo, di fattori dinamici, di concentrazione, … ecc..

Chi glielo fa capire? Quindi, per imparare la chitarra. concedetevi un po’ di tempo per delle preventive riflessioni … soltanto voi siete a conoscenza del vostro obiettivo … una volta stabilito partite decisi!

Quattro chiacchiere tra noi per la pianificazione dello studio

Premessa

Quello che cerchiamo di pianificare – lo studio della chitarra – è un linguaggio vero e proprio, e per essere “pignoli”, occorre che l’apprendimento non tralasci le “regole” affinché il suonatore cerchi di esprimersi sempre nel modo migliore.

Purtroppo gli elementi da tenere a cui dare la massima importanza, come già da sopra accennato, sono tantissimi. Ricordiamo tra questi la Teoria della musica, l’armonia, il saper leggere con disinvoltura gli spartiti, le varie tecniche (cioè la giusta tecnica da scegliere), l’improvvisazione e l’ear traning. Quest’ultimo si può spiegare come un percorso preordinato, che iniziando da zero prevede esercizi semplicissimi che via via si fanno sempre più duri, allo scopo di sviluppare orecchio. Insomma, l’ear training, serve a perfezionare la raffinatezza del gusto e quindi a distinguere le varie bellezze (ma anche gli obbrobri) delle melodie e delle armonie. Con lo sviluppo dell’ear training si arriva a percepire anche le piccole differenze tonali nei suoni delle scale e negli accordi.

Lo studio per imparare la chitarra deve essere seriamente pianificato dall’allievo su consiglio dell’insegnante. Non esistono segreti e, quindi, la cosa più importante è quella di impiegare bene il tempo che dedichiamo allo studio.

Allora cosa fare per imparare la chitarra?

Molti suonatori danno troppa importanza alla ricerca e, quindi, all’acquisto della “chitarra ideale”, tralasciando invece gli elementi che sono alla base del nostro modo di suonare, cioè il “sentimento”, la “ragione” ed il “corpo”, intendendo per quest’ultimo non solo le mani ma anche la postura (schiena, spalle, braccia, polsi …).

Il “sentimento” nello studio della musica

Dal sentimento, come solitamente si dice “dal cuore”, nasce la passione e le varie vibrazioni dell’anima. Il suono che esce dalla chitarra è espressione del nostro sentimento, che nasce e si sviluppa nel tempo.

Il sentimento ha la bellezza di essere spontaneo ed è testimone della nostra natura umana. Il regolare studio, integrato con l’amore per la musica e per il nostro strumento, ci permette di esprimere ciò che abbiamo nel cuore, ciò che anima i nostri sentimenti, ciò che ci distingue dai suonatori che con i loro virtuosismi di super velocità incantano la gente. Con quest’ultima affermazione non voglio assolutamente attaccare i chitarristi con mani veloci, perché la velocità e la “super velocità” sono fattori molto importanti.

La “ragione” nella chitarra

La ragione ci permette di pianificare il nostro studio con razionalità, che molto spesso dobbiamo farlo con consigli di chi ne sa più di noi. Studiare con il “fai da te” può essere pericoloso perché – prendendo uno fra i numerosissimi casi – se si insiste su un esercizio sbagliando un passaggio quest’ultimo diventa una “colonna portante” della nostra formazione! E ce lo troviamo davanti assai spesso come un maglio che ci grava sulla testa.

Il corpo nella chitarra

Al posto della parola “corpo” avrei potuto scrivere “le mani ed alte parti importanti del corpo”. Non l’ho fatto perché la postura è una delle colonne portanti per i suonatori di chitarra. Ci sono infatti, in queste pagine, articoli appositi sulla postura e sull’importanza della posizione della schiena, delle spalle, braccia, polsi, gambe, ecc. Soffermiamoci per adesso sulla cosa più importante: le mani. L’esercizio giornaliero cadenzato ci aiuta a sviluppare dinamica e velocità.

Cosa studiare per diventare un “completo” chitarrista?

L’essenziale! Ma per essenziale, purtroppo, si intende apprendere tantissime cose!

  • Dopo i primi approcci di base occorre studiare le scale musicali: le Scale maggiori, minori, diminuite, pentatoniche ed esatonali – nelle 12 tonalità – e le loro variatissime posizioni sulla tastiera.
  • Gli indispensabili accordi maggiori, minori e di settima in tutte le tonalità ma anche le altre molteplici combinazioni di note.
  • Gli arpeggi a tre, quattro, cinque voci, ma anche quelli che coinvolgono tutte e sei le corde della chitarra.
  • L’Armonizzazione delle scale maggiori e minori.
  • La lettura della musica.
  • Entrare nel mondo dei cromatismi.
  • Ear training e trascrizioni per chitarra.
  • Studio degli intervalli nelle varie tonalità.
  • Studio dell’improvvisazione, creatività e composizione.
  • Aggiunta di brani nel proprio repertorio, che deve crescere mese dopo mese. Eh no! Non si può aggiungere un brano al giorno! Cercate di farlo, sì, ma lasciando da parte l’ansia e la fretta! Quindi vi accorgerete che ogni brano va accuratamente studiato e, per raggiungere ottimi risultati, occorre tempo!
  • Pazienza e Passione! Passione e Pazienza! Pazienza e Passione! E TANTO ,TANTISSIMO… AMORE!

Domanda a bruciapelo

Domanda a bruciapelo sulla teoria della musica: “Su quali scale si basano le tonalità?”

Risposta: le tonalità si basano sulle scale maggiori e su quelle minori. Nella scala maggiore compaiono cinque intervalli da un tono e due intervalli da un semitono. Questi sono disposti nella seguente sequenza, come ad esempio per la scala di Do maggiore: Do + 1 tono = Re + 1 tono = Mi + 1 semitono = Fa + 1 tono = Sol + 1 tono = La +1 tono= Si + 1 semitono = Do.

Nella scala minore compaiono tre intervalli da un tono, un intervallo da un tono e mezzo e tre intervalli da un semitono. Questi sono disposti nella seguente sequenza, come ad esempio nella scala di La minore: La + 1 tono= Si + 1 semitono = Do + un tono = Re + 1 tono = Mi + 1 semitono = Fa + 1 tono e mezzo = Sol# + 1 semitono = La. La scala che abbiamo considerato è quella melodica ascendente.

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Questo articolo ha 4 commenti

  1. Gianni Scoz

    Ciao, ho casualmente incontrato un tuo scritto con esercizi per l’allenamento delle dita che ho trovato molto interessante e vorrei vedere che altro hai messo in rete in merito alla chitarra classica, ma se digito busonero.it trovo molto sulla pittura e piuttosto poco sulla chitarra. Sono un autodidatta alle prime armi, mi sono proposto di farmi una base di teoria prima di passare allo strumento vero e proprio e qualsiasi suggerimento, consiglio mi sarebbe molto gradito.
    Cordialmente Gianni

    1. Stefano Busonero

      Ciao Gianni. In questo sito web c’è moltissimo materiale didattico per chitarra, forse più di quello della pittura. Se entri tramite PC hai il menu a sinistra in alto dove puoi scegliere la voce “corso di chitarra” oppure scegliendo direttamente il sotto-menu (“v” accanto alla voce) con le voci specifiche. Sullo smartphone invece il menu si può chiamare cliccando sul quadratino in alto a destra formato da tre lineette parallele.

  2. Raffaele

    Ciao Stefano ho trovato molto interessante il tuo corso di chitarra, oltre ad essere molto utile e pratico. Io sono un settantenne che si è riavvicinato alla chitarra dopo molti anni e benché suono la fisarmonica, grazie alle tue lezioni mi sono riappassionato ad essa. Che Dio ti benedica.

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