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Una breve panoramica sulla tecnica della pittura microscopica

STEFANO BUSONERO IL PITTORE CHE NON VUOLE VENDERE I SUOI QUADRI

Tecnica pittura microscopica: un accenno al corso di pittura di questo sito web. 

Busonero Stefano: Miniatura – Riproduzione della “Piana della Crau” di Van Gogh, dimensioni 20 x 26 millimetri

I miei quadri microscopici sono tutti dipinti con tecnica ad olio e si suddividono in tre grandi categorie: le miniature, le piccole miniature ed infine i quadri microscopici.Le prime hanno dimensioni oscillanti dai 30 x 30 ai 50 x 100 mm.

Le seconde hanno dimensioni fra i 10 x 10 ed i 30 x 30 mm.

I quadri microscopici hanno dimensioni che partendo dai 10 x 10 mm. scendono fino alla dimensione del diametro di 0,25 mm. (che corrisponde ad una superficie di 0,049 mmq).  È questo il quadro più piccolo che ho realizzato.

Stefano Busonero – Quadro microscopico: Marina della Pilarella ci Porto Santo Stefano, dipinto su una moneta da un centesimo

La tecnica di esecuzione è assai particolare e stravagante. I pigmenti che impiego sono ad olio, i pennelli sono generalmente delle sottili setole ricavate, dopo attente valutazioni, dai pennelli più grandi.

Le “telette” (le mie tele microscopiche) dove dipingo sono solitamente di materiale plastico (il più delle volte schede telefoniche). Talvolta ho dipinto nel bel mezzo delle crune di aghi da sarto (marina in cruna) e dentro le cavità delle punte di aghi di siringa (visibile nella home).
I dettagli delle opere sono finemente realizzati, come, e talvolta anche meglio, che nei quadri di normali dimensioni.
I quadri microscopici hanno dimensioni talmente piccole da poter essere ammirate esclusivamente con l’aiuto di mezzi di ingrandimento come potenti lenti o contafili, e talvolta con l’aiuto di uno stereoscopio.
I miei soggetti sono prevalentemente Marine, Ritratti e riproduzioni abbastanza fedeli dei quadri dei grandi pittori impressionisti.

L’ATTREZZATURA per questo stravagante “corso di pittura”

  • Prima di tutto occorre la materia prima, ovvero la pittura, la quale dovrà essere di altissima qualità, quindi assai raffinata. Per questa non ci sono problemi perché si trova facilmente in tutti i negozi di belle arti.
  • I  micro-pennelli (micro pennelli), che non si trovano in nessuna bottega,  debbono essere da noi fabbricati con molto ingegno ed creatività. Occorrono parecchi aghi  da siringa per insulina. Si consiglia di comperarli nuovi per evitare rischi di infezioni, dato che è molto facile bucarsi accidentalmente. Nelle cavità degli aghi viene poi poi inserito un pelo di pennello oppure una piccolissima piuma di un uccello (meglio se è acquatico perché, più dura). Per fare questo occorre bagnare la cavità iniziale dell’ago con la loctite (colla al cianuro).
  • Lo  stereoscopio è uno strumento di fondamentale importanza per la micropittura, di cui  non possiamo certamente  farne a meno
  • L’olio di lino, deve essere di primissima qualità.
  • L’essenza di trementina deve essere di altissima qualità e non deve essere esposta all’aria per troppi giorni (perché è volatile ed ingrassa giorno dopo giorno), ma….. niente problemi economici, perché il consumo è bassissimo.
  • I vari tipi di soluzioni (gli olietti), composti con esperimenti razionali e di creatività, che rendono più docile il trattamento dei pigmenti. Il colore che esce dal tubetto sarebbe troppo duro al pennello.
  • Le schede  telefoniche servono da tavolozza  e supporto pittorico delle emozioni (le emozioni sono i dipinti!). Queste schede di plastica, generalmente, sono le “tele” che impiegheremo.
  • Il colore va ammorbidito con la trementina, con l’olio  e con altri  tipi di soluzioni composte artigianalmente a seconda dei casi e delle esigenze del momento, che  dipendono soprattutto da quelle del quadro da dipingere e da quelle relative ai pennelli. Infatti questi ultimi, data  la  loro microscopica dimensione, sono di  una  delicatezza quasi incredibile.
Penne di uccello
Penne di uccello: Da queste penne riesco a prelevare una microscopica penna che mi serve per lavorare su di un quadro. Viste al microscopio, queste penne mostrano la loro struttura. Una penna contiene molte piccole penne, e queste piccole penne, a loro volta, contengono altre piccole penne ….. e così via. La scelta è molto varia. bisogna tagliarle con una taglierina ben affilata con l’aiuto di una siringa completa di ago.
la tavolozza ed il pennello
La tavolozza ed il pennello: Quella sopra è la mia tavolozza con i colori già preparati. Dalla foto si vede lo scodellino dove metto l’olio che mi serve a trattare i colori. Sulla destra è visibile il pennello: trattasi di un pelo sottilissimo inserito con un collante (loctite) dentro la cavità di un ago di siringa. Il pelo non si vede molto bene ma se osservate l’ombra dell’ago vedrete anche quella del pelo.
Lo scodellino ottenuto con il taglio di una copertura di ago.
Lo scodellino: Lo scodellino potrete fabbricarvelo da soli tagliando il tappo protettivo dell’ago di siringa. Siccome lo scodellino è leggerissimo e poco stabile, occorre incollarlo alla tavolozza con un debole collante. Dentro lo scodellino deve stare l’olio di lino che lo immetterete con una siringa.
Lo stereoscopio che va dagli 8 ai 32 ingrandimenti

Lo stereoscopio: Questo è lo strumento più costoso di tutto l’equipaggiamento. Per la sua reperibilità, i navigatori internet come voi, non avranno certamente difficoltà a fare una ricerca con la parola chiave “stereoscopio). Questo arriva a 32 ingrandimenti.

qui supporto pittorico è la condotta di un ago di siringa

Un supporto pittorico: Ecco un ago di siringa già pronto per essere lavorato con il pennello monopelo. In basso vedete lo scodellino che può essere temporaneamente incollato con un po’ di vinavil.

Le cornici, tutte fatte a mano.

Le cornici: Le mie cornici le faccio da piccole tavolette di buon legno scavate con l’attrezzatura adeguata.

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