La luce e il buio: i più importanti elementi del dipinto

STEFANO BUSONERO IL PITTORE CHE NON VUOLE VENDERE I SUOI QUADRI
Luce e buio nel dipinto: dipingere al di là della tecnica
Dipingere al di là della tecnica, col cuore e l’emozione

La luce e il buio: la luce è colore mentre il buio è “assenza” di colore. 

Luce e buio nel dipinto

La luce è colore mentre il buio è “assenza” di colore. Attenzione a non prendere come troppo semplice e scontata questa espressione, perché – in effetti – contiene dentro si sé una trappola enorme, sempre pronta ad insidiare il pittore.

Seguite bene il ragionamento e prendete in considerazione anche le cose più elementari, quindi, iniziamo con il domandarci:

“Se il colore più chiaro e luminoso è il bianco (sic) e quello più scuro e spento è il nero, come si dovrebbero graduare i vari stadi di luminosità? E poi … come si dovrebbe rappresentare la luce?”

Incominciamo a provare a rispondere alla seconda domanda ma, per favore, non scartate le ovvietà: è teoricamente impossibile in pittura rappresentare la luce in assoluto.

Come rappresentare la luce

Questo, mettiamocelo in testa! La luce, da sola, non si può rappresentare perché, questa, è “buio profondo” (sic), a meno che non si osservi direttamente la fonte luminosa. Soltanto quando la luce colpisce un oggetto, noi sapremo della sua presenza.

Perciò, nell’impossibilità di poter rappresentare la luce il pittore deve escogitare un artificio e spiegare – con il colore – che in una tale zona c’è presenza di luce.

Se io volessi rappresentare – a tutti i costi – la luce in un quadro dove non voglio inserire nessun oggetto, potrei soltanto chiedere aiuto all’atmosfera, ma questa è troppo trasparente e quindi non potrei raggiungere grandi risultati. Attenzione! questa banalità va elaborata con molta attenzione! In primo piano, è vero, non si può rappresentare l’atmosfera né tanto meno la luce (da sola). Ma in un grande spazio, sì!

Il cielo, che vediamo illuminato di giorno e spento di sera, non fa altro che testimoniarci la presenza e la “non” presenza di luce. Questa, noi la vediamo soltanto perché colpisce miliardi e miliardi di particelle presenti nell’atmosfera.

Queste particelle fanno anche da filtro attenuante e quindi, se la luce viene da sinistra, avremo un cielo che a sinistra è più illuminato che a destra. Se poi vogliamo inserire un paesaggio, tale effetto luce (quello relativo alle particelle illuminate d’atmosfera) avrà come risultato: forti contrasti e colori vivi in primo piano e contrasti attenuati con colori smorzati nei secondi piani. I piani, via via, tendono ad un grigio uniforme e parti illuminate indefinite. Più o meno abbiamo risposto alla seconda domanda. Adesso proviamo a rispondere alla prima.

Il colore bianco è il colore più luminoso che esiste, perciò: più un oggetto si avvicina al bianco, più è illuminato. In teoria qualsiasi colore colpito dalla luce più potente – se l’avessimo a disposizione, ma non l’abbiamo – dovrebbe diventare bianco in assoluto, perché tale potenza annullerebbe la reazione di quel colore alla luce (nelle lezioni di pittura abbiamo parlato del comportamento dei colori in presenza della luce). Viceversa – e qui non ci vuole tanto coraggio ad affermarlo – in presenza del buio tutti i colori diventano neri.

Concludendo

Aggiungendo più o meno bianco facciamo risaltare le zone più o meno luminose. Aggiungendo più o meno nero scuriamo gli oggetti fino al buio completo. È vero questo? Si, ma soltanto in parte! E quindi attenzione alla varie ed insidiose filosofie di pensiero che sentirete via via da tante campane!

Sentirete quello che impiega soltanto il giallo rifiutandosi categoricamente di usare il bianco, quello che tira fuori una formula miracolosa per far risaltare i colori, altri che impiegano i colori dell’arcobaleno, ecc. Osservando una cartolina in “bianco e nero” ci accorgiamo che la luce viene bene rappresentata anche senza l’impiego di altri colori, quindi, il bianco schiarisce ed i nero scurisce. Se facciamo questo in un quadro a colori, cioè aggiungere bianco e nero per schiarire e scurire, potremo ottenere effetti gradevoli, ma certamente non rappresentanti la realtà.

Per poter rappresentare il mondo reale occorre avere una grande sensibilità alla percezione della fonte luminosa e quindi, aggiungere non soltanto il bianco ed il nero ma moltissimi altri colori per schiarire e scurire, che devono essere variati – a nostro gusto – ad ogni pennellata. Tenete conto, quindi, della natura della luce, degli influssi riflessi dagli oggetti vicini e delle conseguenti variazioni di gamme cromatiche, che aguzzando bene la vista  – ed aggiungo, il cuore – potrete percepire.

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