Testo e accordi di I giardini di marzo

STEFANO BUSONERO IL PITTORE CHE NON VUOLE VENDERE I SUOI QUADRI

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Informazioni generiche su I giardini di marzo

I giardini di marzo è una famosa canzone di Lucio Battisti, scritta dallo stesso cantautore (musica) e da Mogol (parole). Il brano fa parte dell’omonimo singolo nel cui lato B è presente Comunque bella. Il disco fu diffuso il 24 aprile 1972 per l’etichetta discografica Numero Uno.

I giardini di marzo è una fra le canzoni più popolari di Battisti e una fra i simboli della musica leggera italiana degli anni Settanta-Ottanta. Il testo tutto in chiave autobiografica, parla degli anni d’infanzia vissuta nel dopoguerra tra difficoltà finanziarie della famiglia e, non di meno, quelle esistenziali.

In relazione a testo e accordi di I giardini di marzo, se non sapete come eseguirli potete decidere di iniziare un corso di lezioni di chitarra.

Testo della canzone

Sotto è riportato il testo integrale della canzone:

   Il carretto passava e quell'uomo gridava gelati 
al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti 
io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti 
il più bello era nero coi fiori non ancora appassiti 
All'uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri 
io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli 
poi sconfitto tornavo a giocar con la mente i suoi tarli 
e alla sera al telefono tu mi chiedevi perché non parli 
Che anno è che giorno è 
questo è il tempo di vivere con te 
le mie mani come vedi non tremano più 
e ho nell'anima 
in fondo all'anima cieli immensi 
e immenso amore 
e poi ancora ancora amore amor per te 
fiumi azzurri e colline e praterie 
dove corrono dolcissime le mie malinconie 
l'universo trova spazio dentro me 
ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è
I giardini di marzo si vestono di nuovi colori 
e le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori 
camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti "tu muori 
se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori" 
ma non una parola chiarì i miei pensieri 
continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri 
Che anno è che giorno è 
questo è il tempo di vivere con te 
le mie mani come vedi non tremano più 
e ho nell'anima 
in fondo all'anima cieli immensi 
e immenso amore 
e poi ancora ancora amore amor per te 
fiumi azzurri e colline e praterie 
dove corrono dolcissime le mie malinconie 
l'universo trova spazio dentro me 
ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è.

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