L’action della chitarra
Gli ossi della chitarra sono nel capotasto e nel ponticello. Questi hanno una notevole influenza sul suono della chitarra.
Gli ossi della chitarra sono nel capotasto e nel ponticello. Questi hanno una notevole influenza sul suono della chitarra.
Dopo aver perfettamente accordato la chitarra, fare la comparazione di note uguali su corde e tasti diversi, non deve esserci nessuna differenza.
Con l'armonizzazione dei vari gradi della scala melodica si arriva alla formazione dell'accordo, sviluppato con voci in sovrapposizione impiegando - come detto nelle pagine precedenti - la regola della formazione per terze (minori e/o maggiori).
Per quanto riguarda l'armonizzazione della scala minore armonica, nonostante la stessa procedura, i risultati sono assai diversi. Dal momento che abbiamo a che fare con intervalli diversi ci dobbiamo certamente aspettare che gli accordi che nascono sui vari modi saranno diversi.
Per formazione di un accordo intendiamo l'armonizzazione delle note di una scala. Queste ultime vengono sviluppate per terze seguendo la regola per la loro formazione. Il sistema, ormai collaudato attraverso i secoli, può essere impiegato ai vari modi della scala
Esistono tre tipi di triade e cioè, maggiore minore e diminuita. L'aggiunta del settimo grado (maggiore) alla triade, fa sì che le specie diventino quattro e cioè, Settima di dominante, Minore settima, Minore settima con quinta diminuita, Settima maggiore
Marcia in La maggiore dal metodo di Matteo Carcassi Scarica il file midi relativo a questa lezione Lezione precedente Ritorna all'indice Metodo per chitarra di Matteo Carcassi
Ed ecco finalmente un facilissimo pezzo per chitarra: valzer metodo Matteo Carcassi in La maggiore. Scarica il file midi relativo a questa lezione Lezione precedente Ritorna all'indice Metodo per chitarra…
Allegretto in Re maggiore e Sol maggiore dal metodo Matteo Carcassi Scarica il file midi relativo a questa lezione Lezione precedente Ritorna all'indice Metodo per chitarra di Matteo Carcassi Lezione…
Fare attenzione al cambio dal Re maggiore al La maggiore, tra la quarta e la quinta battuta: dal momento che il dito n° 1 deve rimanere sul La, approfittate a cambiare con ritardo