Stefano Busonero
La vitalità dei cabaret della Belle Epoque, le scattanti immagini in movimento, i volti sorpresi nel mezzo di una conversazione, il roteare furioso delle gonne nel travolgente can–can, la figura equivoca della ballerina in precario equilibrio tra spettacolo e prostituzione, l’apache che vive tra cabaret e protezione di donnine compiacenti, i divani delle case d’appuntamento, i corpi nudi inarcati nella danza e le luci che li colorano, una vita effimera, turbinosa che la vampa della guerra ha incenerito per sempre.
Ma non sempre è così!
Una mia opera pittorica realizzata con forti colori dello sfondo. La tonalità è rossa e molto accesa.