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La pittura mi emoziona

STEFANO BUSONERO IL PITTORE CHE NON VUOLE VENDERE I SUOI QUADRI

 La pittura dà emozioni

Una gradazione cromatica che si forma nella mia mente, provoca in essa grandi emozioni. Questa emozione è sempre un’emozione pittorica ed il suo cromatismo è penetrante. Mi travolge in pieno, talvolta sconvolgendomi, talvolta entusiasmandomi con forza. La forza del cromatismo riesce sempre a provocare metamorfosi dentro di me. Durante questa metamorfosi il colore prende il sopravvento e mi rapisce. Le sua  ricca tonalità, varia costantemente a trecentosessanta gradi. La Pittura, parte integrante della mia personalità, mi emoziona. Essa mi rende felice e spensierato ……. mi appaga. La Pittura è forza, movimento, vivacità, armonia. essa è l’essenza “pura” della vita! Alimentava Leonardo da Vinci … Alimentava Van Gogh … Alimenta me!

I quadri della pagina

Suoni spaziali

101) Oggi la giornata non sta iniziando come vorrei. Sono stordito, agitato, e non riesco a dare il massimo (il massimo? magari si trattasse soltanto di questo!). Provo a prendere in mano alcune mie miniature emozionali per vedere se riesco a stimolare un po’ la mia indole di turno e, analizzandole come se fossero state realizzate da altri pittori, mi soffermo su “suoni spaziali” e rifletto: “Non ricordo assolutamente di aver realizzato questo quadro …. e poi  …. i colori non sembrano i miei!”. Mi tuffo direttamente nel suo caldo e vivace cromatismo e ….. mi spavento! Cresce in me uno stato d’ansia che mi costringe a desistere.

Metamorfosi

102) Questi stati d’ansia, talvolta durano giorni e giorni, ma non dipendono assolutamente dalle mie pitture, anzi direi la cosa inversa: è la pittura che mi scarica e mi rende felice, abbassandomi l’ansia. Probabilmente, il quadro “suoni spaziali” riuscì, a suo tempo, a scaricarmi da stati emozionali negativi, che ho puntualmente ritrovato nel suo intenso e violento cromatismo. Dopo l’assunzione di colori forti ed accesi sento sempre il bisogno del blu, quindi mi soffermo su una delle tante “metamorfosi!” …. mi spavento ulteriormente e mi domando ….. “ma questi quadri sono stati realizzati da me?”. Non faccio come in precedenza e fuggo subito da esso, togliendomelo dalla vista.

E’ naturale

103) Prendo in mano un’altra opera e dico a me stesso: “Stefano  … basta, non continuare perché ti fai del male”. Poi prendo l’intero mazzo di quadri e lo ripongo – quasi scagliandolo – nel suo solito scaffale. Quindi prendo in mano la chitarra ed eseguo un pezzo di Ferdinando Sor …. un’esecuzione schifosa! Questo è l’inizio della giornata.

Altri dipinti

Cattura seriale

104) Non mi arrendo! Riprendo in mano i quadri che ho appena riposto nello scaffale e continuo a riesaminarli. Sento invadermi la mente da una marea di vibranti emozioni! Finalmente ho trovato un quadro che ricordo bene di aver eseguito. Mi carico delle stesse emozioni che mi portarono alla sua realizzazione, e  queste, le sento tali come se lo stessi dipingendo in questo momento. Sensazioni che non amplificano, né contrastano la mia attuale ansia, ma la integrano. Le sento entrambe con gamme polivalenti separate le une dalle altre, senza che si alternino, ma insieme. Una nuova ed inedita stereo-emozione. Mamma mia ….. quanto sono complicato.

Metamorfosi

105) Non amo i colori forti, né tantomeno i loro accostamenti. Talvolta li impiego senza nessuna particolare attenzione scivolando in terreni vischiosi e pieni di tranelli. Questi sono sempre in agguato ed interferiscono in modo assai impertinente nella mia sensibilità coloristica. Ci sono dei momenti in cui le mie tele si caricano di un cromatismo che non mi appartiene …. e ne soffro!

Balene

106) Ne soffro …. ma non le distruggo! Tutto questo mi fa capire quanto importante sia, in questo campo,  il “lasciarsi andare”! Dipingere con la ragione sempre in stato di allerta non fa bene all’arte. Lasciarsi trasportare dalle sensazioni, scegliere il colore senza il minimo sforzo è la cosa che più di altro mi gratifica, ed è ciò che cerco di fare in ogni momento della giornata dedicata alla pittura. Nonostante tutto, devo dire che senza la ragione, l’opera non riesco a realizzarla.

La razionalità mi serve per capire e per agire … mai durante, ma soltanto prima della realizzazione di un quadro. Nel momento in cui mi appresto a dipingere una balena non mi domando quale sia la sua forma, le sue proporzioni, i suoi movimenti o le sue varie prospettive: prendo, la tavolozza  i pennelli, la tela ed i colori iniziando direttamente la colorazione delle grandi masse e cercando di tenere lontani i ragionamenti. Mi immergo in un mondo magnifico diventando parte integrante di esso … ed in esso. È in questa fase – quella in cui non accetto l’intervento della mia razionalità – che mantengo automaticamente lontani i calcoli dalle mie esecuzioni … … è qui che diventa diventa difficile distogliermi!

Altri dipinti

Pianto blu

107) “Stefano!”, “Stefano!”, Ma …. mi senti!” ….. io intanto continuo a lavorare! Sento in lontananza la voce di mia moglie che mi chiama, sento scuotermi il braccio, lascio cadere il pennello intriso di colore giallo sulla tavolozza e mi volto verso Danila con un’espressione rapita. “Stefano, per favore, mi vuoi ascoltare!”. Mi sveglio e faccio fatica a capire le sue prime parole. Chiudo lo studio ed esco con lei per alcuni servizi di cui avrei dovuto pensarci prima. Ritorno più tardi nella mia reggia portando immediatamente l’occhio sul quadro che stavo realizzando: “Mamma mia quanto giallo!”. Vedo che il mio occhio si rifiuta rimanere sul quadro. “Cosa manca?” “Accidenti ….. manca il blu!”. Non permettendo alla razionalità di intervenire mi immergo nuovamente in quello stato emotivo continuando a lavorare in “giallo” terminando l’opera. Notate il titolo!

Meteore

108) L’Universo è luce, l’universo è buio, l’universo è fuoco, l’universo è “zero assoluto” l’universo è tutto, l’universo è colore. Esso comprende ogni cosa appartenente alla realtà ed alla fantasia. La nostra fantasia appartiene all’universo. La nostra fantasia esiste. Fantasticare nel limite spaziale mi affascina. Fantasticare cercando di comprendere l’universo mi manda in tilt e miriadi di esplosioni cromatiche colpiscono la mia mente ………. annientandola!

Stefano Busonero: Esplosione

109) Ho bisogno di rigenerarmi! L’universo mi annienta! Mi sento gelare, mi sento piccolo ed ho paura ma non so di cosa. Provo ad esprimere con la coloristica la mia emozione.

Lirica

110) Il chiaroscuro a cosa serve? Diciamo che generalmente il chiaroscuro viene impiegato per raggiungere effetti plastici e di luminosità! Possono essi essere impiegati in modo diverso? Cioè per arrivare ad altre conclusioni che vanno dalle delicate penombre alle liriche luminosità o addirittura ai vibranti riflessi? Certamente si! Ho provato però a mescolare le cose …. una degradazione cromatica sfumata ed una modulazione violenta …. impiegando naturalmente colori violenti. Il risultato è sconcertante!

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