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Come è strutturata la chitarra elettrica
Struttura della chitarra elettrica: incominciamo, per poter riuscire a comprenderne bene il funzionamento, ad analizzare i suoi principali componenti ed accessori.
Una comune chitarra elettrica è formata da svariatissimi elementi, di cui soltanto alcuni di essi contribuiscono attivamente alla sonorità (componenti elettronici).
Altri, invece, hanno un compito passivo (componenti meccanici). Questi ultimi generalmente sono gli stessi componenti che, in parte, compongono tutti i tipi di chitarra (classica, acustica …).
I primi sono proprio quelli effettivamente che caratterizzano la chitarra elettrica. Vediamoli assieme:
Corpo della chitarra (Body)
Il corpo della chitarra elettrica, pur non avendo il compito di armonizzare ed amplificare il suono, è chiamato cassa ed è costituito in legno massiccio pregiato e lavorato.
Raramente possiamo trovarlo scavato nel proprio interno e possiamo, quindi, affermare che influisce minimamente sulle prestazioni sonore dello strumento in esame, salvo quei particolari casi in cui risulta internamente scavato.
Il corpo della chitarra lo possiamo trovare sotto le forme più svariate ma, generalmente, mostra quella caratteristica sporgenza nella parte superiore, detta anche spalla.
Tastiera e manico
Sebbene la tastiera faccia parte integrante del manico, essa ha un ruolo ben distinto da quest’ultimo, essendo il componente funzionale vero e proprio. È, infatti, il componente che più di ogni altro dialoga con il suonatore.
Essa ha un numero di tasti superiore a quello della chitarra classica. Quest’ultima ne ha 19, mentre quella elettrica 22 e, spesso, raggiunge anche il 24° tasto.
I tasti, ovvero gli spazi tra due barrette metalliche, sono posizionati in modo da ottenere il temperamento equabile e, generalmente (quasi sempre … il discorso verrebbe troppo lungo e pignolo … perciò diciamo praticamente sempre), creano un intervallo tonale uguale ad un semitono.
Ogni tasto ha il compito di generare una nota diversa della scala cromatica. In alcuni di essi (5°, 7°, 12°, 15° e 22°) è presente un contrassegno (fret markers), generalmente in avorio incastonato nella tastiera.
Le chitarre elettriche “fretless” (assai meno diffuse), non hanno le barrette metalliche e, quindi, ogni corda percorsa dai polpastrelli delle dita entra direttamente in contatto con il corpo della tastiera.
In questo strumento le posizioni delle barrette sono spesso indicate con un tratto disegnato.
Il manico, detto in breve, è praticamente il supporto della tastiera, sul quale essa viene montata.
La paletta (o “cavigliere”)
La paletta si trova nella parte terminale del manico ed in essa alloggiano le “meccaniche” (conosciute anche come “chiavi di accordatura” o, semplicemente, “chiavette”).
Queste hanno il compito di tirare o allentare ogni singola corda, aumentandone o diminuendone il tono e quindi, portandole all’accordatura naturale, o a quella talvolta desiderata.
Esistono in commercio chitarre elettriche (head less) ove la meccanica del sistema di accordatura è presente sul corpo della chitarra al di là del ponte. Un esempio di questi strumenti è la “Avalon Paradis”.
Domanda a bruciapelo con risposta in fondo alla pagina: se una canzone viene suonata in DO maggiore e accompagnata con il giro di accordi di “Do, LAm, Fa, e Sol7” quale sarà il nuovo giro di accordi volendola suonare in FA maggiore?
Chiavi di accordatura o meccaniche
Le meccaniche di ogni chitarra vengono utilizzate per tendere più o meno le corde, dando ad esse il giusto tono. Detto in parole povere, le meccaniche, servono per accordare lo strumento.
Mano a mano che la corda viene messa in tensione aumenta il suo tono fino a raggiungere quello stabilito dalla casa costruttrice, che corrisponde al nome della stessa corda.
Le chiavi di accordatura sono integrate nella Paletta. Il movimento rotatorio con cui agisce il chitarrista, orario o antiorario, mette in tensione o allenta la corda che desidera portare alla giusta altezza.
Capotasto e Ponte
Il capotasto è l’elemento da cui inizia la parte attiva delle corde, quella parte cioè che viene messa in vibrazione dalla pennata.
Esso è il componente oltre cui possono essere generate le numerosissime note agendo con i polpastrelli delle dita sulla tastiera, posta sul manico.
Il ponte, collocato sulla cassa, ha lo stesso compito del capotasto e svolge il ruolo di forza di richiamo.
L’effetto tensivo delle corde dà il suo risultato sonoro alla sollecitazione delle pennate soltanto quando queste sono date tra i due elementi: capotasto e ponte.
Le corde
Le corde della chitarra elettrica, sei in tutto, sono di metallo e sono considerate come elementi principali.
Talvolta possiamo imbatterci in strumenti con sette, otto, o addirittura nove corde a seconda della tipologia degli stessi.
La vibrazione di ogni corda, diversa per ognuna di esse, genera onde sonore che vengono immediatamente catturate dai pick-up (si veda sotto) ed amplificate.
I pick-up
Questi trasduttori, considerati il cuore della chitarra elettrica, sono quelli che più di ogni altro elemento contribuiscono ad innalzare le qualità sonore dello strumento.
Più efficienti sono i pick-up e più di ottima fattura dovranno essere le corde che dovremo scegliere per il nostro strumento.
Generalmente questi rice-trasduttori sono singoli, ognuno con il compito di amplificare il suono generato dalla propria corda.
Possono trovarsi in commercio anche chitarre di più basso profilo tecnico con un solo pick-up (single coil), o due pick-up (humbucker).
Nelle tre grandi categorie (con uno, due o più pick-up) possiamo trovare una vasta varietà modelli e, quindi, chitarre elettriche che talvolta ci meravigliano per la loro sofisticata configurazione amplificativa.
Consideriamo per adesso i pick-up essenziali (unici, doppi, o singoli per ogni corda), cioè quelli/o posizionati/o all’altezza del ponte, proprio vicino alla attaccatura delle corde. È proprio questo che caratterizza il suono dello strumento.
Ad integrare il sistema di amplificazione possono essere presenti altri pick-up per offrire maggiore spinta sonora, gestendo allo stesso tempo i vari tipi di distorsione e generando un suono più assai più accattivante.
Senza questi ultimi l’effetto distorsione andrebbe a pesare sui pick-up essenziali che potrebbero, a volume più alto, creare fastidiosi rumori e pessimi feedback.
Leva del Tremolo (whammy bar) e Battipenna
La Leva del Tremolo, comunemente chiamata anche in Italia “whammy bar”, ha un suo specifico compito, legato soltanto alla volontà del chitarrista. Perciò i suoi effetti si sentono soltanto quando questa viene manovrata dall’esecutore.
Essa si contrappone alla tensione di tutte le corde, attenuandole con più o meno intensità.
Detto in poche parole, muovendo la leva, che agisce su un robusto sistema di molle posizionate sul retro del corpo della chitarra, si sposta leggermente il ponte in direzione concorde alla tensione delle stesse corde allentandole per creare particolari effetti sonori.
Tali effetti, se combinati con le vibrazioni delle corde che il chitarrista esegue manualmente su ogni singolo tasto, creano veri e propri stati emotivi agli ascoltatori.
Il battipenna
Il Battipenna serve a proteggere il body dagli immancabili colpi del plettro del chitarrista, incontrollabili nei pezzi dai ritmi assai articolati.
I potenziometri
Sono quelle piccole manopole cilindriche, o troncoconiche, fissate sul body atte a modulare i parametri del suono.
I potenziometri, che agiscono sulla ricezione e trasduzione dei Pick-up modulano il volume ed i toni. Il primo regola il guadagno in tensione: girando in un senso o l’altro i diminuisce o si aumenta il volume.
La modulazione dei toni avviene sopprimendo od accentuando i valori delle frequenze. Detto in poche parole, girando in un senso o nell’altro si possono accentuare i suoni acuti oppure quelli gravi, generando effetti assai particolari.
Il selettore
Il selettore esiste quando sono presenti più serie di pick-up. Il suo ruolo è quello di “selezionare” il Pick-up o una serie di Pick-up, che si vuole attivare, secondo le esigenze del brano suonato.
Generalmente esiste una corrispondenza biunivoca tra la posizione di commutazione del selettore e il gruppo di Pick-up attivato. Ogni posizione scelta col selettore attiva soltanto un gruppo di Pick-up esistenti.
Ci sono in commercio chitarre elettriche con selettori capaci di configurare effetti intermedi, che attivano una coppia e non un ben determinato Pick-up, allo scopo mescolarne gli effetti.
Attacco per il Jack
È il punto in cui si attacca, tramite il jack, il cavo che viene collegato all’amplificatore. Da qui partono tutti i segnali dei pick-up modulati dal selettore, dai potenziometri, dalla leva del tremolo destinati all’amplificazione.
Risposta alla domanda a bruciapelo: suonando in FA maggiore il nuovo giro di accordi sarà FA, REm, SIb, Do7.
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