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Storia del brano
Il mio canto libero, uscito nel novembre del 1972, appartiene al settimo album della produzione di Mogol–Battisti. Il cantautore lo registrò negli studi milanesi di Fonorama di Carlo Alberto Rossi.
Il brano uscì proprio nel momento in cui Battisti otteneva – insieme a Mogol – il suo massimo successo.
Il mio canto libero fu subito estratto dall’album per essere presentato in singolo. Il lato B era Confusione.
L’album a cui appartiene la canzone in esame, con pezzi musicalmente ben elaborati, contiene testi che parlano di amore, ma anche di morte, toccando argomenti dalle varie forme di protesta, talvolta anche poco avvertibili.
Il brano raggiunse il primo posto della classifica italiana e vi rimase per quasi due mesi, con piccolissime cadute, tra gennaio e aprile del 1973.
Anche l’album a cui Il mio canto libero apparteneva ebbe un clamoroso successo, risultando il più venduto in Italia nel 1973.
Il testo della canzone
Il mio canto libero:
In un mondo che
Non ci vuole più
Il mio canto libero sei tu
E l’immensità
Si apre intorno a noi
Al di là del limite
Degli occhi tuoi
Nasce il sentimento
Nasce in mezzo al pianto
E s’innalza altissimo e va
E vola sulle accuse della gente
A tutti i suoi retaggi indifferente
Sorretto da un anelito d’amore
Di vero amore
In un mondo che (pietre un giorno case)
Prigioniero è (ricoperte dalle rose selvatiche)
Respiriamo liberi, io e te (rivivono ci chiamano)
E la verità (boschi abbandonati)
Si offre nuda a noi (perciò sopravvissuti vergini)
E limpida è l’immagine (si aprono)
Ormai (ci abbracciano)
Nuove sensazioni
Giovani emozioni
Si esprimono purissime
In noi
La veste dei fantasmi del passato
Cadendo lascia il quadro immacolato
E s’alza un vento tiepido d’amore
Di vero…