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Chitarra e respirazione

STEFANO BUSONERO IL PITTORE CHE NON VUOLE VENDERE I SUOI QUADRI

L’importanza della respirazione nell’esecuzione di un brano musicale

Chitarra e respirazione: Il ritmo del nostro respiro – spesso non preso in considerazione –  in realtà riveste un ruolo di primaria importanza nello studio della chitarra, allo stesso modo come nello studio di un qualsiasi altro strumento a fiato. Occorre ascoltare le fasi del proprio respiro per poter correggere le esecuzioni musicali e, soprattutto, per non far nascere problemi muscolari.

Tre suonatori che si esibiscono

L’importanza della respirazione

Arriva il giorno in cui ci accorgiamo di aver fin troppo trascurato la respirazione o, peggio ancora, di non averla mai presa in considerazione durante le nostre esecuzioni con la chitarra. Naturalmente mi rivolgo ai chitarristi del “fai da te”. Quelli, invece, la cui formazione è stata seguita da un buon maestro di chitarra la imparano sin dalle primissime lezioni.

La respirazione riveste una funzione di primaria importanza per il nostro organismo e per lo svolgimento della normale vita quotidiana. Ogni parte del nostro corpo viene irrorata da sangue ricco di ossigeno, la cui richiesta varia a seconda dell’entità dei movimenti che facciamo durante la giornata. Per noi suonatori di chitarra è importante soffermarci sulle parti interessate all’esecuzione dei brani musicali: cervello, tronco, torace, spalle, braccia, polsi e mani.

Chitarra e respirazione: osservare il proprio respiro mentre si suona lo strumento

Proprio con l’osservazione della nostra respirazione – e quindi del ritmo del nostro respiro – potremo arrivare alla radice dei vari problemi ad essa legati, che ripetutamente si presentano quando imbracciamo la chitarra. Una postura del corpo non corretta ed errate posizioni delle braccia e delle mani sono potenziali fonti di disturbo muscolare, che fortunatamente si presentano inizialmente soltanto come piccoli preavvisi. Porre quindi la giusta attenzione a questi leggeri sintomi può destare la nostra curiosità e stimolarci a fare delle ricerche più appropriate.

Non sottovalutare l’importanza della respirazione nell’esecuzione di brani musicali

L’insufficiente ascolto del proprio corpo rende più difficile il normale svolgimento della vita quotidiana e, nel nostro caso, stancante e talvolta dolorosa l’esecuzione dei brani musicali con conseguenze di non poco conto, tra cui le tendiniti. Nell’ascolto del corpo non si può prescindere dal ritmo del nostro respiro. Per tal motivo l’approccio più immediato per risolvere i vari problemi e per la prevenzione degli stessi, deve partire proprio dalla respirazione.

Quando si imbraccia la chitarra occorre fare sempre una piccola scansione della nostra postura: torace rilassato e morbido, spalle libere da tensioni, braccia e mani rilassate. Nello stesso tempo, e per tutto il corso della seduta, è molto importante il controllo della respirazione. Può apparire che questi preliminari siano alquanto scontati ed ovvi ma, troppo spesso, la cosa che ci si dimentica è proprio il controllo del respiro. Molti chitarristi, infatti, si accorgono dopo anni – solo perché glielo hanno segnalato – che non riescono a respirare in modo corretto durante le loro esecuzioni.

Respirazione: una cosa che interessa tutte le discipline e lo stesso svolgimento della vita quotidiana

È bene tenere sempre presente che i concetti che abbracciano tutte le discipline – musicali, filosofiche, sportive – e comunque quelle legate al miglioramento del benessere del corpo e della mente, riguardano non soltanto le stesse discipline ma il normale svolgimento della vita quotidiana di ognuno di noi. Occorre soffermarci quindi proprio sulla respirazione, cercando di capirne a fondo alcune elementari ma basilari nozioni.

Abbiamo spesso sentito parlare di respirazione controllata a proposito di tante attività: ebbene, fra queste dobbiamo considerare anche quella musicale con tutte le sue sfaccettature, che variano a seconda degli strumenti e delle voci umane. Nel caso nostro dobbiamo intendere che un chitarrista dovrebbe essere sempre in grado – sia quando suona per esercitarsi, sia quando si esibisce in concerto – di controllare il proprio respiro e percepire la rilassatezza del proprio apparato muscolare al termine di ogni espirazione.

Nel repertorio musicale di ognuno di noi esistono certamente brani facili, meno facili, difficili, meno difficili, superabili, difficilmente superabili. Questi brani, a loro volta, hanno picchi di difficoltà tecnica più o meno alti che si alternano a momenti variabili di distensione psichica e muscolare. Una respirazione consapevole, che precede l’apice tensivo delle difficoltà tecniche, infatti, aiuta in modo significativo il corpo e la mente a superarle con maggiore concentrazione e scioltezza.

Chitarra e respirazione: iniziare con facili brani musicali

Si consiglia di iniziare gli esercizi di respirazione consapevole con esecuzioni di brani facilissimi, che non richiedano troppa attenzione, onde evitare che gran parte della stessa attenzione venga sottratta a quella della focalizzazione sui polmoni. La concentrazione sul proprio respiro dovrà essere al più alto livello possibile in modo da percepire i dannosi cambi del ritmo respiratorio e delle – seppur rare – apnee.

Nei passaggi più articolati la cosa si fa più complicata! Infatti, il pezzo da eseguire dovrà per forza sottrarre parte della concentrazione al respiro, mentre la muscolatura – a sua volta – richiederà altra attenzione onde evitare l’irrigidimento del torace e del tronco. In questi casi la concentrazione sulla respirazione ha un bel calo, ma trattasi soltanto di pochi attimi.

Tuttavia, se si avvertono irrigidimenti alla muscolatura di un braccio (generalmente l’avambraccio che spesso rappresenta il campanello di allarme di problematiche articolari) è necessario interrompere l’esercizio e iniziare a suonare una semplice scala in prima posizione, in andata e ritorno, per esempio la scala di Do maggiore (do-re-mi-fa-sol-la si-do, si-la-sol-fa-mi-re-do), fino a quando la muscolatura interessata sia di nuovo rilassata.

È inoltre raccomandabile, quando si avvertono irrigidimenti, di non smettere immediatamente gli esercizi ma cercare di “sciogliere” la contrattura come nell’esempio sopra citato.

Potrebbero essere utili alcune meditazioni guidate per rilassamento dal sito web di mia figlia, psicologa che esercita a Firenze.

Alcuni suggerimenti sugli esercizi di respirazione consapevole

Un’efficiente controllo del proprio respiro non solo migliorerà le prestazioni chitarristiche ma contribuirà anche al benessere di tutto il corpo e della mente.

Innanzitutto è importante capire bene il concetto base (i dettagli li lasciamo alla Medicina) della respirazione diaframmatica, cioè quella che più ci interessa. Sappiamo che i polmoni, per richiamare aria dall’esterno, vengono comandati dalla muscolatura toracica e dalla muscolatura del diaframma. Quest’ultima, che richiama aria non solo nella parte bassa ma anche nelle parti laterali dei polmoni, è anche facilmente controllabile nel flusso (di entrata e uscita) e nel ritmo (durata delle inspirazioni, espirazioni e tempi di pausa). Il diaframma, infatti, si espande durante l’inspirazione e si contrae per tutta l’espirazione. La respirazione diaframmatica permette di ottenere una maggiore capacità polmonare e un più preciso controllo del flusso d’aria entrante ed uscente. Già da ora è bene ricordare che per una corretta respirazione bisogna inspirare con il naso e espirare con la bocca.

Chitarra e respirazione: alcuni esercizi concentrandoci sul diaframma

Per eseguire in modo corretto la respirazione, impiegando il diaframma mentre imbracciamo la nostra chitarra, proviamo a fare questi esercizi preliminari senza suonarla, e poi suonandola:

Quando si suona

Per finire

È importante tenere sempre presente che una corretta respirazione consapevole non si può ottenere in tempi brevi perché richiede dedizione e molto lavoro, che si trasformeranno poi in una costante e automatica pratica. Con il tempo e la dedizione, infatti, potremo notevolmente migliorare la nostra respirazione anche durante le esibizioni musicali più impegnative.

Consiglio spassionato

Il consiglio spassionato è quello di non esitare a consultare un maestro di chitarra o un fisioterapista specializzato in musicisti.

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