Quattro ritmi comuni di base da eseguire con la chitarra
Premessa
I quattro ritmi di questa pagina, tutti in 4/4, sono presentati nel modo più semplice possibile.
Ognuno di essi può essere oggetto di personalizzazione, con inserzioni – anche fantasiose – di note e/o pause di vario valore (anche terzine o altro), nonché lo spostamento degli accenti e l’esclusione di un gruppo di corde dalla pennata … il tutto, naturalmente, nel rispetto generale della suddivisione della battuta.
Una volta capito il meccanismo, ogni ritmo potrà essere così arricchito e personalizzato. Ad ogni ritmo ho riportato alcuni esempi di variazione.
Avvertenza
Quelli che io ho chiamato con il nome di “ritmo standard”, a loro volta, derivano tutti dalle quattro generiche pennate che ognuno di noi può dare alle corde della chitarra.
In tale specifico caso purtroppo, senza nessun accento o interruzione di pennata, diventerà difficile riconoscerne la sequenza: sarà quindi l’orecchio dell’ascoltatore ad essere costretto a dare un accento immaginario e percepire la suddivisione delle pennate a modo proprio, riconoscendola talvolta in 2/4, talvolta in 3/4 o 4/4 e …il più delle volte … in suoni continui indefiniti, che non gli provocano nessuna emozione.
Ecco il ritmo
Detto questo, ogni ritmo, per essere definito tale, deve ripetersi nel tempo: deve avere una o più pennate variate, uno o più accenti spostati, uno o più arricchimenti di note e pause con valori più brevi (o più lunghi), accordi prolungati o stoppati … e tanto altro ancora. Perciò quelle quattro pennate del tempo in 4/4 potranno essere modificate in funzione della canzone che dobbiamo accompagnare.
Ogni canzone vuole un suo specifico ritmo e ognuno di noi dovrà scegliere quello giusto e, magari, aggiungerci qualcosa di proprio seguendo – naturalmente – le leggi della suddivisione.
Un esempio di quanto detto sopra:
Ciò premesso passiamo ritmi standard.
Si ricorda che i ritmi sotto riportati sono stati semplificati e, quindi, da considerare solo come base di partenza.
Primo ritmo standard
Scarica i file audio midi del ritmo standard n° 1: lento e veloce
Variazione a
In riferimento al ritmo standard n° 1, con la pennata fantasma (che talvolta è un vero e proprio inganno ai nostri sistemi sensoriali (ci sono filosofie contrastanti a riguardo), si salta il tempo forte del terzo movimento.
La variazione “a” sta nel fatto di rendere vera la pausa corrispondente a quella specifica pennata fantasma.
Per fare questo occorre che l’accordo sia stoppato da una delle mani del suonatore.
Dal momento che il Do maggiore ed il Sol7 (in questo caso) hanno note su corde a vuoto, la cosa diventa possibile soltanto con la mano destra: bisogna quindi porre il taglio del palmo della mano – leggermente inclinato – sulle corde non appena data la pennata in su.
Scarica il file audio del ritmo standard n° 1 a
Variazione b
Il ritmo ha le stesse difficoltà di quello precedente con in più un’ulteriore smorzatura dei suoni (tempo forte del quarto movimento).
Scarica il file audio del ritmo.
Secondo ritmo standard
Scarica i file audio midi del ritmo: lento e veloce
Variazione “a” del ritmo standard n° 2
Il ritmo variato comprende una pausa ma, pur essendo per questo motivo differente dal precedente, quando viene eseguito risulta identico ad esso … a meno che non si rispetti il vero valore della pausa smorzando l’accordo appena suonato.
Scarica il file audio del ritmo variazione a.
Variazione “b” del ritmo standard n° 2
Il ritmo variato comprende due pause che, come in quello precedente, vanno smorzate.
Scarica il file audio del ritmo variazione b
Variazione “c” del ritmo standard n° 2
Il ritmo variato comprende tre pause che, come in quello precedente, vanno smorzate.
Scarica il file audio del ritmo variazione c
Variazione “d” del ritmo standard n° 2
Il ritmo variato differenzia dal precedente sul secondo tempo incontrando una semiminima invece della pausa.
Ogni pausa va rispettata con lo smorzamento degli accordi, anche se non è riportato nell’illustrazione.
Scarica il file audio del ritmo variazione d
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Tanti tecnicismi non per tutti. Il principiante alle prime armi potrebbe trovarsi in difficoltà , specialmente se chiamato a decifrare tutte le variazione incluse nella spiegazione. Si può suonare per divertimento senza diventare maestri di musica. Meno lezione scolastica e più praticità. Si suona con la passione verso la musica e non con la biro in mano.