Testo e accordi della canzone Generale di Francesco De Gregori

STEFANO BUSONERO IL PITTORE CHE NON VUOLE VENDERE I SUOI QUADRI

Scarica il file in pdf con Testo-e-accordi-di-Generale-di-De-Gregori (1)

Scarica l’altro file in pdf con Generale-testo-e-accordi 

Storia del brano di Francesco De Gregori

Generale è una celebre canzone di Francesco De Gregori, che fu pubblicata nel 1978 dalla casa discografica RCA Italiana e subito inserita nell’album intitolato “De Gregori”.

Musica e testo sono stati composti dallo stesso cantautore. In essa si narrano le tristi e profonde riflessioni di un reduce di guerra mentre torna al suo luogo natio.

Generale, che attualmente si trova anche in formato mp3, ebbe un buon successo commerciale, posizionandosi al secondo posto della classifica hit parade.

La canzone è certamente fra le più popolari di Francesco De Gregori. Trattasi di una ballata la cui introduzione è un riff di pianoforte di Alberto Visentin.

Si capisce facilmente che il testo è riferito al periodo del servizio militare del cantautore presso Malles Venosta (Bolzano) al Btg. Alpini “Tirano”.

La collina di cui parla la canzone allude al Col di Tarces, mentre la notte “crucca e assassina” rimanda alla lingua tedesca ed al sangue versato per gli attacchi terroristici degli indipendentisti altoatesini.

Altra strofa che colpisce è quella relativa al treno “dietro la stazione”. Questo appariva dai bagni della caserma Wackernell che si trovava, per l’appunto, in via della Stazione.

Il brano nasce dopo la visita in caserma di un generale del corpo degli alpini.

Il contenuto suscita sentimenti pacifisti e nostalgici nelle menti dei giovani che si allontanano dal proprio paese per assolvere il dovere del servizio militare. Le parole danno, infatti, la speranza del ritorno a casa e di vivere una vita normale.

“Generale” è stata inclusa dall’artista in numerosi dischi “live”.

Il testo della canzone

Generale dietro la collina
Ci sta la notte cruccia e assassina
E in mezzo al prato c’è una contadina
Curva sul tramonto sembra una bambina
Di cinquant’anni e di cinque figli
Venuti al mondo come conigli
Partiti al mondo come soldati
E non ancora tornati

Generale dietro la stazione
Lo vedi il treno che portava al sole
Non fa più fermate neanche per pisciare
Si va dritti a casa senza più pensare
Che la guerra è bella anche se fa male
Che torneremo ancora a cantare
E a farci fare l’amore, l’amore dalle infermiere

Generale la guerra è finita
Il nemico è scappato, è vinto, è battuto
Dietro la collina non c’è più nessuno
Solo aghi di pino e silenzio e funghi
Buoni da mangiare buoni da seccare
Da farci il sugo quando…

La riproduzione dei contenuti e grafica in questo sito web di Arte pittorica Musica e corso di chitarra, anche eseguita soltanto in parte, è vietata.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.