Consigli ai novelli chitarristi per studiare la chitarra
Premessa
Studiare la chitarra: Un giovane aspirante chitarrista ha generalmente un pallino in testa: quello di emulare i propri idoli musicali! E vuole raggiungere quel livello nel minor tempo possibile, spesso con il “fai da te” e senza seguire lezioni di chitarra.
Molto spesso lo vediamo concentrato nei brani che più ama ma, al massimo, percorre la tastiera seguendo la solita scala pentatonica … e conosce soltanto tre tipi di accordi: maggiori, minori e di settima.
La musica, come la letteratura, è un linguaggio! Se per essere essere “discorsivi” bisogna studiare bene la lingua italiana, alla stessa stregua per esprimersi con la musica bisogna conoscere le “regole” in modo da dare il massimo di noi stessi. anche per studiare la chitarra
I parametri a cui riferirci sono veramente molteplici: la teoria della musica, la tecnica, l’armonia, la lettura, l’ear traning (educazione dell’orecchio alla musica) … e l’improvvisazione.
Lo studio della chitarra, come quello di ogni strumento musicale, deve essere configurato in modo veramente organizzato. Non ci sono segreti o formule miracolose! L’importante è impiegare assai bene il tempo dedicato alla chitarra e farlo con costanza.
Ma, un buon musicista, come dovrebbe intraprendere lo studio di uno strumento?
Le tre cose fondamentali per studiare la chitarra
Molti, sbagliando, dedicano il proprio tempo alla ricerca di ogni tipo di attrezzatura, atta al miglioramento delle tecniche. Dimenticano però molto spesso le tre componenti fondamentali da cui non si può prescindere per lo studio della musica: la testa, il cuore, le mani.
Incominciamo con la testa che è quella che deve razionalmente organizzare ogni cosa nel modo più giusto possibile. È la ragione che deve impostare le pianificazioni dello studio, i tempi, i modi, l’impiego dei materiali didattici. Dedicare qualche oretta alla pianificazione fa certamente risparmiare giornate e giornate di inutili esercizi.
Il cuore (o il sentimento) è quello da cui nasce la passione e le vibrazioni dell’anima. Lo possiamo considerare come il punto nevralgico delle emozioni più profonde, quelle cioè che cerchiamo di esprimere e tirare fuori con il nostro strumento. Questi sentimenti sono sempre presenti dentro di noi e – come le onde del mare – nascono, crescono e si dissolvono ciclicamente. Sono sempre “spontanei” e fanno parte di noi.
Per quanto riguarda le mani, il regolare esercizio (se possibile, senza mai saltare un giorno) permette di migliorare la tecnica, la dinamica e la velocità.
Cosa si dovrebbe fare, quindi, per diventare un vero musicista?
Primo consiglio per studiare la chitarra
Studiare la chitarra: ad ogni inizio seduta occorre sempre il riscaldamento di entrambe le mani (sinistra e destra).
Se sono fredde non devono lavorare subito a pieno regime sulla tastiera e sulle corde, ma vanno riscaldate con qualche esercizio a lento moto.
Se non si rispetta questa regola, dietro l’angolo sta la disarticolazione delle dita e le tendiniti. Talvolta bastano soltanto un paio di minuti!
Quando si debbono affrontare brani molto veloci il riscaldamento deve essere più lungo.
Altro consiglio
Per ottenere ottimi risultati nello studio della chitarra, bisogna impiegare la propria energia dove effettivamente serve. Quindi imparare a riconoscere le proprie reazioni muscolari, non solo quelle che interessano direttamente la chitarra ma su tutto il corpo, ascoltandolo e riascoltandolo in rilassamento ed in tensione.
Il principiante non può immaginare quanto sia importante l’ascolto delle spalle! Quando per la prima volta si intraprende lo studio di questa disciplina, soprattutto senza un maestro, si è portati a dirigere le proprie energie anche su ciò che non serve.
Attenzione quindi agli involontari ed inutili balletti delle dita sulla tastiera. Queste ultime devono fare soltanto i movimenti che l’esecuzione dei pezzi richiede, e, la nostra muscolatura deve rispondere solo a quello, senza quindi mantenere in tensione le dita, mani, braccia e spalle.
Studio al rallentamento
Gli esercizi eseguiti al rallentamento fanno sì che questi autocontrolli avvengano nelle dovute maniere.
In musica, generalmente si cerca di superare l’esercizio eseguendolo a lento moto, poi piano piano si aumenta di velocità fino a raggiungere quella di esecuzione.
Talvolta si può sorpassare il tempo rallentato di un esercizio più facile e farlo a velocità di esecuzione o addirittura passare ad un esercizio di livello superiore. Qualche volta va bene, ma altre volte quel facile esercizio, che nascondeva dentro di sé qualcosa di cui non si poteva fare a meno di imparare, ci mancherà ed imperdonabilmente ce lo ricorderà nei momenti meno opportuni.
A proposito del moto lento, ci sono degli esercizi di base da eseguire solamente al rallentatore che devono essere fatti come tali e per per sempre, a prescindere dal livello raggiunto dal chitarrista. Questi servono per mantenere viva la coordinazione delle dita e per una migliore conoscenza di ogni muscolo del corpo inutilmente in tensione. Servono per controllare che sulla chitarra (soprattutto sul manico) non ci siano pressioni strane. quelle pressioni strane e subdole come ad esempio sostenerla con la mano sinistra, viceversa far gravare il peso del braccio sulla tastiera, tirare verso di se il manico o viceversa allontanarlo dal corpo, imbracciarla con troppa forza, aggobbirsi su di essa, etc.
Focalizzazione della nostra energia per studiare la chitarra
Focalizzare l’energia per i movimenti necessari è di primaria importanza perché, passati i primi periodi, poi tutto diventerà automatico.
Se dopo un duro studio, ci si accorge che fanno male i muscoli della mano sinistra, oppure i muscoli del braccio, delle spalle, della schiena o qualsiasi altra parte del nostro corpo, questo vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato nella postura generale o nei posizionamenti delle mani (o polsi, braccia, spalle…). Quindi …..indagare sempre!
La giusta tecnica per studiare la chitarra
Costruitevi una giusta tecnica di base a cui fare sempre riferimento per studiare la chitarra. Durante tutto l’arco della vita nel quale studiamo questo prezioso strumento accade molto spesso di risolvere dei problemi con tecniche personalizzate.
Occorre fare molta attenzione all’applicazione di tali esperimenti; generalmente arricchiscono la nostra preparazione ma alcune di esse, agendo sulla configurazione tecnica di base potrebbero rivelarsi nettamente negative.
È bene quindi riconoscere ed analizzare sempre le nostre nuove scoperte prima di metterle in pratica.
Detto questo rimane scontato che la prima configurazione tecnica di base è una cosa di primaria importanza e va studiata perfettamente sui manuali che ci tramanda l’esperienza dei grandi musicisti del passato per lo studio della chitarra: Julio Salvator Sagreras, Ferdinando Carulli, Matteo Carcassi, Mauro Giuliani, Fernando Sor … e tanti altri … altrettanto Grandi.
Una lista di consigli utili per il principiante
Un oretta passata a riflettere nei seguenti concetti, che considero di primaria importanza, darà i suoi frutti e ti indirizzerà nella giusta maniera per affrontare il duro processo di apprendimento:
Materiale didattico
Inizia e non smettere mai di cercare materiale didattico per chitarra. In internet si trovano moltissimi siti web da cui si possono scaricare testi in pdf di rilevante importanza, nonché i più svariati generi di partiture musicali gratuite.
Lo strumento
Studia molto bene anche l’architettura dello strumento in tutti i suoi particolari. Sii curioso sui nomi e sulle varie funzioni dei suoi componenti. Cerca di capire come si crea il suono emesso dalle corde e come la loro tensione influenzi l’altezza del tono. Prova a variare la pressione delle dita sulle corde ed ascoltane gli effetti sonori, cercando un punto di compromesso tra qualità del suono ed irrigidimento del dito sul tasto.
Misurarsi sempre
Nella tua mente misurati sempre con altri musicisti ed impara a distinguere quelli buoni dai cattivi cercando di imitare i primi. Una volta raggiunto quel livello aspirate a modelli superiori.
Diversificare posizioni e passaggi
Non accontentarti mai di imparare una sola posizione relativa agli accordi ma studiane tante: ti serviranno per agevolare i passaggi e ad evitare i grandi salti sulla tastiera. Per un Do maggiore, ad esempio, esistono una decina di modi per eseguirlo (nella chitarra elettrica molti di più). Conviene conoscere alla perfezione almeno le posizioni relative al capotasto e le variazioni in barrè.
Imparare più sezioni
Anche se il tuo indirizzo è l’apprendimento della chitarra classica, impara comunque ad accompagnare le canzoni che ti sono sempre piaciute: è un piacevolissimo diversivo tra uno studio e l’altro. Un dispositivo per una riproduzione musicale più tecnica (con tracce indipendenti, cambi di tonalità e velocità) è un ottimo strumento, non solo per i principianti ma anche per i suonatori più navigati: in internet se ne trovano di tutti i tipi, dai registratori di nuova generazione ai semplici software gratuiti, tra i quali spassionatamente ti segnalo il potentissimo Audacity ed il simpatico pinguino TuxGuitar. Inizia ad accompagnare le canzoni famose. Se non conosci la musica puoi scaricare le tablature.
Pensa alla chitarra anche quando essa vi è lontana
Esercitati a formare i vari accordi anche nella mente e lontano dalla chitarra, cercando non solo di visualizzarli ma di sentirne le sensazioni muscolari. Anche davanti al televisore puoi esercitarti silenziosamente a percorrere la tastiera del tuo strumento. Imprimere la memoria muscolare nella mano sinistra, a differenza di quanto si pensa, non è assolutamente più difficile che nella mano destra. La difficoltà che riscontriamo non dipende dal fatto di essere destrorsi o mancini ma esclusivamente dalla novità dell’attività intrapresa. Per me la difficoltà sta nel fatto che la mano che scorre sulla tastiera (sia quella sinistra per i destrorsi, sia la destra per i mancini) fa un lavoro alquanto più impegnativo dell’altra.
Impara a percorrere bene la tastiera
Impara a non guardare il manico (tastiera) tenendo presente che negli esercizi devi concentrati sulle sensazioni delle dita (posizione, orientamento e stati di tensione muscolare) e dell’orecchio – che le guida – anche senza che tu le debba seguire con gli occhi. Nei primi momenti la cosa risulterà assai ardua ma con il passare del tempo tutto diventerà automatico, anche perché aumenterà la fiducia nel movimento: non sentirai più il bisogno di tenere sotto controllo la tastiera.
Occhio alla frustrazione dietro l’angolo
Attenzione alla frustrazione! È naturale che ci sia! Essa è presente a tutti i livelli di preparazione! Abituati perciò ad essa. Se l’accordo che hai appena provato non dà un suono netto, prima o poi lo emetterà più chiaro e con le caratteristiche da te desiderate. Continua imperterrito con gli esercizi e prima o poi ti accorgerai di aver superato i vari ostacoli.
Suonate tutti i giorni
Esercitati in ogni giorno della settimana per almeno un oretta. Se vuoi imparare velocemente lo strumento devi fartelo penetrare nella mente. Questo ti aiuterà inoltre a sviluppare un buon orecchio.
Corrette posture
Mantieni sempre una corretta postura (schiena, spalle, gambe, braccia e polsi). Sforzati nella coordinazione tecnica della dita di entrambe le mani e nella loro memorizzazione motoria (meccanizzazione).
Il barrè nello studio della chitarra
Non farti ingannare dalla difficoltà del barré solo perché nei primi approcci appare irraggiungibile (vedi la pagina ad esso dedicata).
Non preoccuparti del dolore sulle punta delle dita. Nei primi momenti puoi pigiare meno sulle corde (anche a scapito della qualità del suono) ma prima o poi ti verranno i calli e tutto si accomoderà. Esistono in commercio (tanto per completare l’informazione ma io lo sconsiglierei) prodotti per far venire dei calli sui polpastrelli delle dita.
Mantenere la tonicità muscolare
Rinforza e mantieni la tonicità della muscolatura di entrambe le mani. Lo puoi fare con le apposite molle o stringendo alternativamente, ma con dolcezza, una palla da tennis per almeno cinque-dieci minuti al giorno.
Provare e riprovare
Provare, provare e riprovare di nuovo … e poi … esercizi su esercizi per studiare la chitarra nella giusta maniera… La pratica, come dice un motto popolare, perfeziona ogni attività. Ricerca sempre la perfezione e non accontentarti mai del “pressappoco” che ti carica di inutili fardelli imprimendoti cattive abitudini. Varia continuamente gli esercizi e concentrati a rotazione su varie parti del corpo dando importanza anche alle spalle.
Suona anche altri tipi di chitarra, compreso il basso elettrico. Ciò ti aiuterà a riconoscere le varie sonorità degli strumenti.
Per i mancini: come studiare la chitarra?
Se sei mancino non prendere decisioni affrettate sull’acquisto della chitarra. Esistono chitarre costruite appositamente per mancini ma cerca di soppesarne bene la scelta. Entrambe le mani dovranno fare un nuovo lavoro e, quindi, la certezza che la mano destra (per i destrorsi) sia più avvantaggiata della sinistra nella tastiera della chitarra non è del tutto dimostrata per la generalità dei casi.
Certamente alcuni individui trarranno benefici dalla comune filosofia di pensiero ma corrisponderanno sempre alla minoranza. Il mancino che riesce ad imparare a suonare la comune chitarra avrà sempre davanti a sé, al momento dell’acquisto, una vastissima gamma di strumenti tra cui scegliere e, quindi, potrà condividere il suo con quello dei compagni e viceversa.
Al mancino particolarmente predisposto consiglierei di studiare la chitarra, così com’è, sperimentando l’alternanza del lavoro delle mani.
- Domanda a bruciapelo con risposta in fondo alla pagina: Che differenza passa tra l’intervallo armonico e quello melodico?
- Risposta alla domanda a bruciapelo: Innanzitutto definiamo l’intervallo che è la distanza tra due suoni (note). Quando l’intervallo viene riferito a note sovrapposte si definisce armonico, mentre quando le note vengono eseguite una dopo l’altra l’intervallo viene definito melodico.
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