Le unghie nella chitarra per pizzicare le corde

Unghie nella chitarra: avviso importante! Le informazioni sotto riportate hanno soltanto una valenza illustrativa. Esse non sono certamente riferibili a prescrizioni né tantomeno a consigli medici!

Impiego delle unghie per suonare la chitarra

Una doverosa premessa è la seguente: se avete le unghie delicatissime, che si rompono costantemente, il consiglio è quello di abituarsi sin dall’inizio a suonare mantenendole corte. Vi accorgerete, via via, che una corretta posizione e inclinazione di attacco per pizzicare le corde darà comunque ottimi risultati sulla qualità del suono. Potrete, quindi, fare a meno di continuare a leggere il seguito di questa pagina. ODDIO! Con le unghie lunghe e resistenti ci saranno sicuramente meno problemi! Purtroppo non tutti i chitarristi le hanno con la dovuta robustezza!

Se avete le unghie non tanto resistenti che, di tanto in tanto, vi creano dei problemi ma volete mantenerle lunghe, qui sotto ci sono alcuni consigli.

Unghie nella chitarra: Lunghezza quando queste sono molto delicate e fragili
Lunghezza delle unghie quando queste sono molto delicate e fragili

Le unghie nella chitarra: configurarsi la propria ideale lunghezza

Unghie nella chitarra: la normale lunghezza per pizzicare le corde
Una fra le medie lunghezza delle unghie per pizzicare le corde

Per suonare la chitarra classica con le unghie occorre averle innanzitutto abbastanza resistenti.

Anche ai chitarristi affezionati dal plettro capita spesso di eseguire alcuni passaggi con le dita e, quindi, di dover impiegare le proprie unghie.

Questo è certamente un campo dove innanzitutto conta la soggettività. Ci sono tuttavia degli aspetti da prendere in considerazione.

Unghie nella chitarra – avere cura di esse e controllarle spesso

Come già accennato in queste lezioni di chitarra classica occorre prestare molta attenzione alle proprie unghie.

Iniziamo con la lunghezza – la prima responsabile della qualità del suono e della disinvoltura sull’approccio con la chitarra – e riuscire quindi a individuare la propria sporgenza ottimale.

Entrando nel mondo della chitarra sicuramente avrete avuto occasione di conoscere tanti chitarristi, accorgendovi che le loro unghie non hanno mai una lunghezza standard.  C’è chi le mantiene cortissime, chi le ha molto sporgenti e chi, addirittura, preferisce suonare con i polpastrelli per avere un suono più soffice ed ovattato.

La lunghezza delle unghie è abbastanza soggettiva. Comunque se sono troppo lunghe potrebbero impedire un agevole e deciso pizzico sulle corde. Viceversa, quelle troppo corte risulterebbero inutili (a meno che non vengano scelte, come sopra accennato, da chi preferisce un suono più caratteristico).

La lunghezza ideale, secondo la mia esperienza, potrebbe oscillare intorno ai 2 mm. per le tre dita (indice, medio, anulare) e ai 3-4 mm. per il pollice.

Bisogna fare la propria scelta con molta responsabilità in base alla resistenza delle proprie unghie, alla qualità del suono che si desidera ottenere e all’agevolezza di esecuzione che ogni tipo di lunghezza d’unghia permette al chitarrista. Una volta fatta la scelta è bene che questa rimanga per sempre inalterata per l’ovvia ragione che, una volta abituati a suonare in una certa maniera, cambiarla potrebbe portare gravi problematiche tecniche.

Anche la cura della forma e del profilo delle unghie è importante. Esse non devono assolutamente presentare insenature e irregolarità per non compromettere la qualità del suono e rendere più agevole l’esecuzione.

La forma delle unghie nella chitarra

È consigliabile tagliarle seguendo il profilo del rispettivo polpastrello, formandolo ad “u”. Tuttavia conviene fare diversi test fino a che non si raggiunga una sporgenza ed una forma ottimale per proprie dita e, soprattutto, per la propria ideale impostazione di dialogo con lo strumento.

Il mezzo migliore per tenerle sempre alla stessa lunghezza è quello di limarle periodicamente con le normali limette (preferibilmente quelle non metalliche) a grana assai fine e mai con il tagliaunghie, a meno che non si intervenga di nuovo ripassandoci la limetta.

Aver cura e fare prevenzione

Quando si impiegano le unghie nella chitarra la regola principale è quella di aver cura di esse e farci una continua ed accurata prevenzione.

Controllare spesso gli inizi di rotture che possono crescere e rovinarle fino alla base. Queste vanno eliminate con finissima carta vetrata e non con limette di metallo.

Attenzione alle cerniere dei pantaloni che sono micidiali, attenzione ai cinturini degli orologi, ai manici in genere, a tamburellare sbadatamente su superfici brutte.

Idratazione delle unghie

Controllare se le dita abbiano bisogno di essere idratate con creme specifiche, perché l’idratazione nutre l’unghia e la indurisce.

Qualsiasi tipo di sapone agisce negativamente sulle unghie ma siccome non si può fare a meno di lavarsi, idratarle con crema se si è soggetti ad avere sempre le mani troppo asciutte.

Ci sono degli smalti per proteggere le unghie, ma si consumano facilmente con il rasgueo flamenco.

Dicono i suonatori esperti di Flamenco (essi impiegano sempre le unghie nella chitarra) che qualsiasi tipo d’unghia può suonare senza rompersi. Il segreto sta nella cura , nelle attenzioni ma anche dalla gentilezza con cui si pizzicano le corde.

Rimedi palliativi per le unghie nella chitarra

A me, personalmente, non piacciono ma alcuni ne hanno trovato beneficio.

Riporti di unghie finte

Qualcuno impiega unghie finte attaccate con colle speciali (tra le quali anche quelle al cianuro).

Queste unghie finte si trovano facilmente in commercio nei negozi di prodotti cosmetici.

Possono essere anche fabbricate artigianalmente con delle palline di ping pong, ma sconsiglierei questa pratica perché, nonostante riesca a risolvere completamente un problema temporaneo, è certamente dannosa alla salute dell’unghia stessa.

Questa, con l’impiego della loctite viene sottoposta a grande stress fisiologico. A meno che … non la si usi per piccole e sporadiche operazioni, come quella di saldare una crepatura iniziale, che potrebbe compromettere un concerto live.

Comunque le unghie finte o le unghie ricostruite con l’aiuto di un’esperto estetista sono più consigliate.

Usare la propria unghia per il riporto

Una risoluzione temporanea è l’incollaggio della propria unghia:  (io, personalmente la sconsiglierei). Questa è una semplicissima operazione che richiede pochissimi minuti.

Nella chitarra, salvo rare eccezioni di tecnica di “particolari legature“, le unghie della mano sinistra non servono, anzi impediscono di lavorare nella giusta posizione, quindi vanno tagliate.

Non gettatele! Attendete – almeno per una volta – che crescano un millimetro (meglio ancora, due millimetri) e tagliatele con cura, facendo attenzione che la sezione del taglio sia libera e scorrevole.

Eseguite una buona pulizia delle unghie della mano destra e con un taglierino cercate di pulire delicatamente la parte interna di queste (quella rivolta verso il polpastrello) in modo da togliere le parti grasse e le screpolature.

Prendete l’unghia tagliata dal dito sinistro con una pinzetta per le ciglia, ricopritela di loctite ed incollatela sotto l’unghia del dito destro (quella rivolta verso il polpastrello).

Sempre con le pinzette, premete fortemente le due unghie da unire, in più punti. A seconda di come è stata effettuata la pulizia (la preparazione) delle unghie, l’incollaggio può durare da tre giorni ad una settimana, poi inizia lo scollamento (fattore fisiologico di difesa del nostro corpo).

Questo non porta problemi perché basta inserire tra le due unghie altra loctite e tenerle premute per alcuni istanti con le pinzette ed il gioco è fatto.

Naturalmente, io, non essendo esperto in materia medica, non conosco neanche minimamente gli effetti che potrà avere la loctite sulle unghie. Vi consiglierei di documentarvi prima di eseguire tale pratica, anche se riguarda una piccola e parziale parte dell’unghia.

Domanda a bruciapelo con risposta in fondo alla pagina: Secondo voi come raggruppereste sei note da 1/8 per formare un tempo binario? E per formarlo ternario? E poi ancora …. che tempi si otterrebbero?

Copertura con il gel

Un’altra risoluzione è quella della copertura con il gel: Andate da un’estetista, fate rinforzare le vostre unghie con il gel ed avrete risolto definitivamente per tre mesi il vostro problema.

Purtroppo il costo va dai venti ai quaranta euro a trattamento. Talvolta serve anche qualche trattamento infra-trimestrale.

Questo tipo di trattamento, che indurisce e rende più spessa l’unghia, tende purtroppo a ridurre il suo naturale spessore ed a indebolirlo. Quando deciderete di togliere definitivamente il gel vi troverete le unghie in uno stato pietoso.

Un modo per essere più indipendenti dall’estetista è quello di fornirsi di un fornetto a raggi UV (ultravioletti) che viene venduto insieme a tutto il set per la manutenzione delle unghie. In internet se ne trovano un’infinità, ed il problema è soltanto quello di scegliere il set giusto.

Basta scrivere sul motore di ricerca la chiave “lampada uv unghie” ed apparirà una lunga SERP con le varie offerte. Vi consiglierei negozi abbastanza conosciuti.

In questo modo potrete gestire da soli la manutenzione e configurarvi le unghie a vostro piacimento. È bene sapere che questo trattamento non è indicato per coloro che hanno le unghie molto delicate, soprattutto quando viene ripetuto spesso perché ogni applicazione di gel richiede nuove abrasioni all’unghia. Molti ne hanno abusato ottenendo effetti devastanti. La cosa migliore sarebbe usarlo solo per piccole riparazioni.

Nutrire l’unghia con creme

Il modo migliore per non aver a che fare con palliativi aggiuntivi è quello di nutrire l’unghia con creme specifiche (ad esempio le creme Biomineral o l’Ecrinal o tante altre, facilmente reperibili in commercio), naturalmente dopo aver consultato il vostro medico di fiducia.

I risultati – se il vostro dottore azzecca la giusta crema – sono certi, anzi certissimi, ma occorre avere tanta fede e pazientare almeno tre – quattro, e a volte anche sei mesi, per vederli.

Risposta alla domanda a bruciapelo: Raggrupperei sei note da 1/8 a due a due formando così un tempo binario di tre quarti. Se raggruppassi le sei note tre a tre otterrei un tempo ternario corrispondente a 6/8.

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