Imparare conoscere la tastiera della nostra chitarra
Sia la chitarra classica, sia quella acustica, che la chitarra elettrica, hanno la stessa configurazione della tastiera. La differenza sta nella larghezza e lunghezza del manico, nel numero dei tasti e nella posizione dei puntini di riferimento. Questi talvolta sono differenti tra acustica e elettrica e del tutto assenti nella classica.
Per semplificare la cosa noi andremo conoscere a fondo soltanto i primi dodici tasti. Quelli che seguono non sono altro che la ripetizione dei primi 12. Il tredicesimo, infatti, è uguale al primo, il quattordicesimo è uguale al secondo ecc. (naturalmente con un’ottava superiore!)
Le corde della chitarra
Le corde di una normale chitarra sono sei e cioè il Mi, detto anche il Mi cantino che corrisponde alla prima corda, il Si che corrisponde alla seconda, il Sol alla terza, il Re alla quarta, il La alla quinta ed il Mi basso alla sesta corda.
A seconda della loro tensione, le corde emettono un suono variabile nel tono.
Aumentando e diminuendo la tensione delle corde
Se si aumenta la tensione alla corda del Mi, si otterrà un Fa, poi un Fa#, poi un Sol … e via via salendo di tono fino … … allo schianto della corda!
Viceversa, diminuendo la tensione della corda, si diminuisce di tono, incontrando il Mi bemolle, il Re, il Re bemolle e via via scendendo fino a che la corda perderà tutta la propria sonorità.
È quindi evidente rispettare innanzitutto la tensione delle corde portandole al loro punto ottimale, che risulta quello studiato per ogni specifica corda e per la chitarra stessa.
Le corde troppo tese possono danneggiare il manico curvandolo. Una volta innescato il processo della curvatura, è molto difficile fermarlo.
I tasti sulla tastiera della chitarra
Ogni tasto aumenta la nota di un semitono (i puntini bianchi servono per un miglior orientamento ma nella chitarra classica sono completamente assenti).
Le note della tastiera della chitarra debbono essere studiate a fondo in modo da poter leggere uno spartito in qualsiasi tonalità.
Studiare le posizioni delle note a memoria sulla tastiera
Non accontentatevi di trovare i giusti tasti seguendo razionali ragionamenti, ma di memorizzarli bene, anche a “pappagallo” e, quindi, saperli percorrere leggendo le partiture anche nel rispetto della ritmica. Tale consiglio l’ho più volte ripetuto in queste lezioni di chitarra.
La nota, in uno specifico tasto del manico, dovrà essere riconosciuta in “assoluto”, cioè senza artifici di ragionamento razionale. Saremmo portati per esempio a ragionare così: il La# si trova sull’ottavo tasto della quarta corda perché il La è sul settimo tasto. Tale metodo non va bene … occorre memorizzare!
Tuttavia non sforzate subito il vostro cervello nel volerle memorizzare in tempi brevi (ci sarà modo) ma incominciate a percorrere i tasti delle note naturali (senza alterazioni) eseguendo la scala di Do maggiore nelle varie posizioni.
Create i vostri spartiti e le vostre tabulature con Tuxguitar ed imparerete molto presto la tastiera della chitarra.
I nomi delle corde e le note su ognuna di esse
- Prima corda, il MI: 1° tasto Fa – 2° Fa#/Solb – 3° Sol – 4° Sol#/Lab – 5° La – 6° La#/Sib – 7° Si – 8° Do – 9° Do#/Reb – 10° Re – 11° Re#/ Mib – 12° Mi.
- Seconda corda, il Si: 1° tasto Do – 2° Do#/Reb – 3° Re – 4° Re#/Mi b – 5° Mi – 6° Fa – 7° Fa#/Solb – 8° Sol – 9° Sol#/Lab – 10 La – 11° La#/Sib – 12° Si.
- Terza corda, il Sol: 1° tasto Sol#/Lab – 2° La – 3° La#/Sib – 4° Si – 5° Do – 6° Do#/Reb – 7° Re – 8° Re#/Mi b – 9° Mi – 10° Fa – 11° Fa#/Solb – 12° Sol.
- Quarta corda, il Re: 1° tasto Re#/Mi b – 2° Mi – 3° Fa – 4° Fa#/Sol b – 5° Sol – 6° Sol#/Lab – 7° La – 8° La#/Sib – 9° Si – 10° Do – 11° Do#/Reb – 12° Re.
- Quinta corda, il La: 1° tasto La#/Sib – 2° Si – 3° Do – 4° Do#/Reb – 5° Re – 6° Re#/Mib – 7° Mi – 8° Fa – 9° Fa#/Solb – 10° Sol – 11° Sol#/Lab 12° La.
- Sesta corda, il M basso: 1° tasto Fa – 2° Fa#/Solb – 3° Sol – 4° Sol#/Lab – 5° La – 6° La#/Sib – 7° Si – 8° Do – 9° Do#/Reb – 10° Re – 11° Re#/ Mib – 12 Mi.
Domanda a bruciapelo con risposta in fondo alla pagina: Cosa sono gli intervalli naturali
Come imparare a riconoscere le note sulla tastiera della chitarra
Un trucco per riuscire a conoscere a prima vista le note sulla tastiera
Ribadendo la ferma convinzione che per poter leggere con disinvoltura uno spartito “occorre imparare a memoria tutte le note sulla tastiera della chitarra”, mi permetto timidamente di suggerire un escamotage per riconoscerle tempestivamente. Anche se per ritrovarle a tempo di musica tale espediente serve a poco … anzi a ben poco!
Allora – direte voi – perché rompersi la testa per una imparare una cosa che non fa migliorare il nostro approccio con la lettura della musica? Perché ciò aiuta – almeno – ad impararne più in fretta la memorizzazione!
Riconoscere le sei note di un qualsiasi tasto, senza stare ogni volta a contare le sbarrette per sapere il punto esatto in cui ci troviamo, non è cosa da poco! Perciò se possiamo avere a disposizione uno straccio di regola che ci indichi subito una nota in un punto qualsiasi della tastiera della chitarra… ben venga anche quella!
Come già detto ad inizio pagina, le corde sulla chitarra sono disposte con la sequenza “MI-LA-RE-SOL-SI-MI”.
Osservare e sperimentare sulla tastiera
Se osserviamo bene tale andamento ci accorgiamo che l’avanzamento verso le note alte è per intervalli di quarta. Fa eccezione la seconda corda, il “SI” che risulta di terza maggiore. Se eliminiamo l’eccezione della seconda corda – e vogliamo avere tutti intervalli di quarta – dobbiamo per esperimento – ma solo per esperimento – alzare di un semitono il SI ottenendo un DO. Di conseguenza il successivo intervallo di quarta porterà al FA …. e poi al SIb (chiamiamolo pure LA#) … e quindi al RE#-SOL#-DO#-FA#-SI fino a chiudere il cerchio con il MI, che inizia di nuovo la stessa sequenza di note.
Seguendo l’orologio delle note
Allora, iniziando con le corde a vuoto dal MI basso incontreremo il La, il RE e il SOL. Per alzare di un semitono la seconda e la prima corda basta premerle entrambe sul primo tasto ottenendo il DO ed il FA. A questo punto abbiamo una sequenza di sei note. Ne mancano quindi le altre sei che otterremo con un barrè al primo tasto come indicato nella seconda figura sottostante (la prima è quella dell’orologio con la “sequenza continua” che inizia dal MI con l’ora dell’una).
Nella figura sottostante, che rappresenta la tastiera della chitarra, sono indicati tre barrè. Questi sono in prima, in quinta ed in decima posizione, ma voi li potrete eseguire in tutte le posizioni, ottenendo sempre la stessa sequenza di note. Vedrete che effettivamente funziona!
Per farla breve ed evitare sofisticati ragionamenti su quanto detto sopra si può direttamente passare alla pratica … e perciò:
Consigli
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Imparare a memoria la sequenza “MI-LA-RE-SOL-DO-FA-LA#-RE#-SOL#-DO#-FA#-SI” come se queste dodici note fossero le ore di un orologio. Il MI lo collochiamo in corrispondenza delle ore 1 a cui seguono tutte le altre fino alle ore 12. La sequenza non deve necessariamente iniziare dall’una ma si può partire da qualsiasi ora. Partendo dalle ore 5 (tasto ottavo della sesta corda, oppure tasto terzo della quinta corda) avremo “DO-FA-LA#-RE#-SOL#-DO#-FA#-SI-MI-LA-RE-SOL”.
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Formare la posizione (un semplice barrè) rappresentata sulla tastiera in un qualsiasi tasto: sulla figura sono rappresentati tre barrè (in prima, quinta e decima posizione).
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Una volta impostata la posizione far girare la sequenza sempre verso le note più acute.
Un artificio, quello sopra illustrato, che vi permetterà di riconoscere subito le note in qualsiasi punto si trovino le vostre dita. Questo, però, assolutamente non vi servirà nulla nella lettura degli spartiti. Non c’è altro da fare … …. … occorre imparare a memoria le note della tastiera della chitarra!
Per concludere
Alcuni fra gli esercizi che avete letto in questa pagina si possono fare anche senza il vostro strumento in mano nei tempi morti. Potrete farli anche quando siete in qualche sala d’attesa delle Poste o di qualsiasi altro ufficio, o all’attesa nella metro o durante una qualsiasi riunione di condominio in argomenti che non vi riguardano. Può diventare una fissa … ma dite a voi stessi “e chi se ne frega!” Provare per credere! Mai e poi mai alla guida!
Risposta alla domanda a bruciapelo: Gli intervalli naturali sono quelli che derivano dalla scala diatonica. Quelli alterati si ottengono aggiungendo un semitono agli intervalli maggiori e giusti oppure togliendo un semitono agli intervalli minori e giusti.
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