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Rigo musicale per gli strumenti e per le voci

STEFANO BUSONERO IL PITTORE CHE NON VUOLE VENDERE I SUOI QUADRI

Esistono varie estensioni tonali

Rigo musicale per gli strumenti e le voci: gli strumenti musicali, in un modo o nell’altro, furono ideati con l’intento di imitare la voce umana, quindi di andare oltre il campo dei suoi toni, arricchendoli anche nel carattere (timbro).

Ogni strumento musicale, come pure la voce umana, ha una sua estensione, più o meno ampia, che lo caratterizza.

Esistono perciò strumenti che emettono suoni gravi, altri che emettono suoni acuti, altri che coprono campi più o meno centrali, con alcune altezze talvolta comuni a quelle della voce umana.

Registro centrale – registro acuto – registro grave

Ciò premesso possiamo suddividere – per adesso – i suoni in tre grandi categorie: quelle appartenenti al registro centrale (che definiremo in seguito), al registro acuto e a quello grave.

Data questa grande differenza, di altezza di tono e di estensione, delle varie voci umane e degli strumenti, nasce l’esigenza che ognuno di essi disponga di un rigo che le rispetti entrambe e cioè un proprio rigo musicale per gli strumenti e le voci

Vale a dire che la chitarra, il violino ed altri strumenti, avranno un rigo musicale singolo ma diverso in altezza, mentre il pianoforte, l’arpa e l’organo, che hanno un’estensione maggiore, necessiteranno di un solo rigo, ma più ampio.

Rigo musicale per gli strumenti e le voci: distinzione delle varie estensioni

Per poter stabilire un’esatto criterio sulle varie formazioni dei righi musicali occorre distinguere le varie estensioni delle voci caso per caso.

Per quanto riguarda quella umana, ci viene spontaneo generalizzarle in due categorie: maschile che è più grave (bassa) e  femminile, compresa la voce dei bambini, che è più acuta.

Il Do centrale

Il punto di incontro tra le varie voci si trova all’altezza del Do centrale, che coincide con la la linea della chiave (figura a sotto). Questa chiave indica sempre la posizione del Do che si trova sulla riga tra i due punti.

In altre parole, ogni voce (umana o emessa da uno strumento) comprende questa altezza di tono (Do centrale), sia appartenga al registro grave, sia a quello centrale, sia al registro acuto.

La chiave di Do

La chiave di Do è un segno che deriva dalla lettera C. Anche in passato, già prima prima dell’avvento dei simboli guidoniani (da Guido Monaco l’ideatore della moderna notazione), questa chiave ha sempre fissato l’altezza del Do centrale (oggi del pianoforte), o Do3, sul sul rigo musicale.

rigo ampio chiave di do

Nella figura a lato è illustrato un esempio con cinque sopralinee, cinque sottolinee ed una linea centrale alla quale corrisponde la chiave di Do.

Si noti che detta riga centrale è compresa anche tra due puntini.

Partendo dalla riga centrale si potrebbe collocare, in salita e in discesa, le note “re – mi – fa – sol – la – si – do  – re – mi – fa” e “si – la – sol – fa – mi – re – do – si – la – sol”.

Più righi musicali anziché uno solo

Con un unico rigo musicale ogni nota apparterrebbe ad un ben preciso spazio e ad una ben precisa linea.

A questo punto la lettura diverrebbe assai problematica con frequenti perdite di orientamento da parte del musicista.

Si è pensato allora di formare un rigo per ogni categoria di strumenti: una speciale classificazione in relazione alla loro estensione.

Sette diversi campi d’azione

Le voci maschili sono state suddivise in tre classi, mentre quelle femminili in quattro classi, costituendo, in questo modo, sette differenti campi d’azione.

Voci maschili

Le voci maschili comprendono in ascesa: il Basso (voce grave), il Baritono (voce semigrave), il Tenore (voce sottocentrale).

Voci femminili

Le voci femminili (e dei bambini), sempre in ascesa (dopo il Tenore) comprendono: Il Contralto (voce centrale), il Mezzo soprano (voce sopra-centrale), il Soprano (voce semiacuta) e il Canto (voce acuta).

Le estensioni

Ognuna di queste voci ha generalmente un’estensione di tredici/quattordici note.

Dal momento che le prime e le ultime note vengono impiegate in rarissimi casi, si è pensato che ad ogni voce si potesse assegnare un rigo con cinque sopralinee (si veda la figura), o cinque sottolinee, o linea centrale con due sopralinee e due sottolinee, o linea centrale con 1 sopralinea e tre sottolinee ……. e altre combinazioni, come vedremo nella prossima pagina.

La voce di Contralto, quella esattamente al centro (per questo motivo chiamata, non a torto, anche “voce centrale”) per la sua estensione che comprende più o meno un ottava – sotto e sopra il Do centrale – deve configurarsi il proprio rigo con le due sottolinee e le due sopralinee che si trovano al centro del sistema già sopra descritto.

Ad esse saranno occasionalmente aggiunte le sopralineette e le sottolineette (tagli in testa e tagli in gola).

Rigo di contralto

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