Chitarra e tendiniti: come evitarle

Premessa

Chitarra e tendiniti: la tendinite è un’infiammazione che colpisce i tendini e si manifesta generalmente nei punti delle articolazioni, o in vicinanza di esse. Ne soffriamo spesso, soprattutto, alle ginocchia, ai polsi ai gomiti ed al collo.

tendinite del chitarrista
La tendinite dovuta all’uso della chitarra

Il problema della tendinite talvolta insorge improvvisamente. Per i suonatori di chitarra la causa più tipica è l’effetto della ripetizione di esercizi eseguiti con le errate impostazioni del corpo. Le parti interessate a questa patologia sono il collo, le spalle, i gomiti, i polsi e le mani. Naturalmente in queste lezioni di chitarra troverete soltanto accenni riguardante l’uso dello strumento musicale in oggetto e non consigli legati alla medicina!

Il rischio non va assolutamente sottovalutato quando si intraprende lo studio della chitarra. Bisogna porre attenzione anche quando si tratta di eseguire brani assai semplici.

Ci sono molti chitarristi che lamentano spesso di essere soggetti a tendiniti. Altri invece le hanno vinte, e poi dimenticate, impostando correttamente le posizioni della schiena, delle spalle, dei gomiti e delle mani.

Per quanto riguarda il trattamento terapeutico occorre farsi visitare dal proprio medico, che certamente potrà dare cure e consigli mirati. Io posso soltanto consigliare le giuste posizioni quando si imbraccia lo strumento.

Chi non ha mai avuto a che fare con una tendinite dovrà sapere a cosa potrà un giorno andare incontro suonando in modo sconsiderato il proprio strumento.

Il dolore (spesso anche percepito come bruciore) si sente in un punto ben preciso del braccio interessato e colpisce generalmente il gomito, il polso o base del pollice. Talvolta si sente sul collo, o soltanto durante alcuni movimenti.

Concludendo, il dolore da tendinite tende permanere per lungo tempo, soprattutto se non è stato è trattato in modo adeguato sin dall’inizio.

L’importanza delle posture corrette

Chitarra e tendiniti: la chitarra, quella che si studia in questo corso (chitarra classica), è uno strumento abbastanza voluminoso e spesso, suonandola in posizioni scorrette può portare a seri disturbi articolari.

Questo comporta, sia in fase di studio che di esibizione, generalmente un impiego in posizione seduta.

Da come vedremo nelle pagine delle posture delle mani (destra e sinistra), delle braccia e del corpo, la chitarra deve essere appoggiata sulla coscia sinistra flessa e leggermente sollevata appoggiando il piede su di un poggia-piede. Quest’ultimo, naturalmente, è regolabile in altezza, in base alla configurazione fisica del chitarrista.

Si può scegliere anche di appoggiarla alla coscia destra e senza il poggia-piede ma tenendola in modo diverso: si veda per questo la pagina “Posizione della chitarra“).

Il braccio sinistro

In caso di chitarrista destrimane e che abbia già assimilato tutte le corrette impostazioni, sia posturali che tecniche, il suo braccio sinistro, durante gli esercizi deve risultare morbido rilassato. Comunque deve essere sempre pronto a permettere velocità scattanti. L’avambraccio deve stare quasi completamente flesso, libero di agire e far scorrere agilmente le dita sui tasti interessati.

Il braccio destro

Il braccio destro invece, senza che spesso ce ne accorgiamo, si dispone con spalla in forte antepulsione. Questo significa che si pone in atto di spingere in avanti la chitarra. Spesso a questo – per una legge fisica della “leva” ma anche per pura volontà del suonatore –  si aggiunge il fatto che il manico della chitarra si avvicina un po’ troppo alla spalla sinistra, anche per dar modo di seguire meglio le dita sulla tastiera.

In questo modo aumenta l’asimmetria posturale incidendo notevolmente sulla sola spalla destra (troppo in avanti, o meglio: troppo ruotata verso l’interno) Questo succede molto spesso in caso di pezzi veloci da solista.

Ciò ci fa capire perché molti professionisti della chitarra soffrono spesso di tendinite alla spalla destra (cuffia dei rotatori). Avviene quasi sempre in conseguenza al fatto che si attivano i trigger points del sottospinoso o quelli appartenenti al piccolo rotondo. Più sporadicamente si attivano quelli del sottoscapolare. È infatti questa la muscolatura maggiormente sottoposta al “gioco” nelle varie posture del suonatore di chitarra.

Quest’ultima è, come se non bastasse, lo strumento che richiede – sia nel pizzico della mano destra che nella preparazione delle note della mano sinistra – una consistente tensione dei flessori delle dita.

Se il chitarrista non è stato bene educato sin dall’inizio ad impiegare soltanto la forza necessaria alla produzione delle note, aumenterà certamente lo stato di tensione di tutto il suo corpo.

Mano sinistra

Nella mano sinistra (pollice compreso), la tendinite riguardante i flessori delle dita – differentemente a quanto si pensa – è invece assai più rara nei musicisti professionisti. Comunque è assai consueta nei dilettanti (quindi, attenzione!), soprattutto in coloro che intraprendono lo studio da autodidatta. Chi impara con il “fai da te” strimpella infatti senza aver assimilato le principali posture basali.

Asimmetria globale del chitarrista in esecuzione

Analizzando bene gli arti inferiori (cosce e gambe) si può riscontrare che un’eccessiva postura di flessione della coscia sinistra (poggia-piede troppo alto) sul tronco cagiona spesso marcate parestesie o zone doloranti. Queste purtroppo non sono proprio ben localizzabili e si irradiano lungo gran parte del nervo sciatico, proprio come una consistente delordotizzazione lombare fa insorgere una lombalgia.

Questo è purtroppo favorito dal fatto che molti musicisti enfatizzano inconsapevolmente anche la cifosi dorsale. Li vediamo infatti “avvolgersi” insieme allo strumento per aver meglio sotto controllo tutta la tastiera.

Fortunatamente l’asimmetricità di detta postura può essere volontariamente corretta bilanciando nel modo ottimale con la chitarra tra le spalle, per esempio portando più lontano la tastiera dalla spalla sinistra. Tale accorgimento fa diminuire la tensione sull’altra spalla. Ciò implica, tuttavia, che il suonatore si debba abituare a formare le note senza osservare continuamente la tastiera, cosa per i principianti assai difficile.

Ascolto del corpo

Oltre a questo bisogna sempre ascoltare le spalle e, quindi, riconoscere la disgraziata tendenza ad afflosciarle facendole cadere sullo strumento. Non solo, ma bisogna cercare di mantenere il rachide (la schiena) in una posizione rilasciata e fisiologicamente perfetta.

La tendinite dovuta all’errata posizione della mano sinistra

Per quel che concerne la problematica delle tendiniti del carpo e della mano (si parla generalmente della sinistra nei chitarristi destrimani), queste quasi sempre hanno origine da un’impostazione errata delle dita. Non solo delle dita ma anche della mano e, talvolta, non proprio sporadicamente, è riferibile soltanto alla forma dell’impugnatura in relazione alla configurazione fisica della mano, generalmente quella sinistra.

Posizione eretta

Infine – e questo non riguarda il mondo della “chitarra classica” ma soltanto i musicisti che suonano in piedi – una errata scelta del peso della chitarra può influire considerevolmente sulla base del triangolo superiore. Si provocano così cervicalgie e cervicobrachialgie dovute, naturalmente, a compressione.

Domanda a bruciapelo sulla teoria musicale con risposta in fondo alla pagina: Quante note alterate ha la scala di Re maggiore?

Quattro chiacchiere sulla mia prima tendinite

Sulla mia prima tendinite? Esattamente, perché in seguito ne ho avute anche altre … poi assai lievi!

Ero appena un ragazzotto quando ebbi i primi approcci con la chitarra classica.

Una mattina mi mi svegliai con forti dolori al polso della mano sinistra. Già avevo sentito parlare di queste forme di disagio nei chitarristi e compresi subito che si trattava di una vera e propria tendinite. Il dolore era talmente forte da far ripetere a me stesso “come l’avrei sopportata se fosse successo alla mano destra!?!”. Non sarei stato in grado neanche di tenere in mano una penna, figuriamoci di farla scrivere!

Feci naturalmente degli accertamenti clinici ed il medico mi consigliò la fisioterapia ma, non potendo fare a meno della mia adorabile chitarra, continuavo imperterrito a suonarla anche con il polso dolorante.

Suonavo a moto abbastanza lento ma le dita in movimento sulla tastiera della chitarra provocavano delle fitte che mi facevano perdere il ritmo del brano in più passaggi.

Provai con alcuni rimedi naturali come ghiaccio e creme da erboristeria ma mi accorsi che erano soltanto palliativi.

Fu un trauma per il mio morale, che andava giù di giorno in giorno. Dovetti tenere ferma la mano, e quindi “ferma la chitarra”, per un bel po’ di tempo. Ormai ero certo che non si trattasse di una malattia ma soltanto dalla forte velocità delle dita sulla tastiera fatta con posture errate.

Con gli amici aspiranti chitarristi parlavamo spesso dei nostri problemi e quindi appresi che per evitare nuove tendiniti avrei dovuto rispettare alcune regole fondamentali per lo studio della chitarra.

Come già detto in questa ma anche in altre pagine del presente corso di chitarra, oltre alla corretta postura del corpo (schiena, spalle, polsi, mani e dita), occorre rispettare le esigenze fisiche della nostra struttura fisica praticando:

  • semplici esercizi di riscaldamento.
  • avere pazienza e non precipitarsi in esercizi di forti velocità senza rispettare i tempi (quelli del calendario). Nessun musicista si deve aspettare risultati immediati!
  • Fare spesso stretching, naturalmente senza forzare troppo le articolazioni delle varie parti del corpo e, soprattutto, della mano della mano.

Risposta alla domanda a bruciapelo: La scala di Re maggiore, rispetto alla scala naturale (Do maggiore), ha due note alterate, che sono Fa# e Do#.

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