Glossario di chitarra lettere R – S

Glossario di chitarra lettere R – S

Lettera L

RASGUEADO: Il rasgueado o semplicemente il rasgueo è l’atto di colpire le corde diagonalmente con il dito (normalmente l’indice). Il rasgueo può essere eseguito con due, tre, quattro o tutte e cinque le dita della mano destra in rapidissima successione, ottenendo un rasgueo continuativo. Quello più comune consiste nel colpire in rapida successione le corde con il mignolo, l’anulare, il medio e l’indice. Questa tecnica appartiene alla musica Flamenca. Il rasgueo continuo più semplice impiega l’anulare, il medio e l’indice; quest’ultimo, ritornando in posizione esegue un rasgueo inverso in modo da non interrompere mai l’intera serie di rasguei.

REFRAIN: Ovvero sinonimo di ritornello, ripetizione di una stessa frase musicale.

REFRETTARE: Neologismo. Sostituire i frets, vale a dire quei ferretti metallici che delimitano i tasti della chitarra. Oltre che in fase di costruzione, anche per la sostituzione di questi ferretti l’operazione è alquanto delicata e sicuramente traumatica (sia per la chitarra che per chi deve sostenerne le spese). Il lavoro deve essere eseguito soltanto quando i frets raggiungono un vero consumo, ed esclusivamente da un esperto liutaio.

REISSUE: Uno strumento che viene fabbricato oggi, ma secondo schemi e tecniche del “vintage”, un analogo strumento, quindi una riedizione di quest’ultimo.

REMATE: nel flamenco il termine REMATE rappresenta il finale secondo uno specifico fraseggio di un caratteristico stile

RETROMANICO: Non è altro che la parte posteriore del manico della chitarra; la sua conformazione e la sua finitura sono di fondamentale importanza ai fini della scorrevolezza del pollice e quindi della fluidità d’esecuzione.

RIFF: rappresenta una frase melodico – ritmica che può durare 2 o 4 battute e venire eseguita più volte di seguito.

RIGO MUSICALE: il rigo musicale o pentagramma musicale oggi è formato dal cinque righe e quattro spazi. Sulle righe stanno – ad iniziare dal basso – il mi, il sol, il si, il re, il fa mentre negli spazi stanno il fa, il la, il do, il mi. Naturalmente il rigo preso in considerazione è in chiave di violino (chiave del sol). Le note che sono rappresentate fuori dalle cinque righe vengono corredate di uno o più trattini aggiuntivi i quali definiscono la posizione della nota stessa nella scala. Nel rigo oltre alle note vengono rappresentate anche le pause e la colorazione.

ROSETTA: è il disegno decorativo intorno alla buca della tavola armonica della chitarra.

ROSETTE:  termine inglese per definire la rosetta. In spagnolo si dice embocadura.

RUN: linea di sol che molto spesso ha il compito di collegare le varie sezioni di un brano oppure le semplici frasi musicali. Il run più usato è sicuramente il cosiddetto G run che appartiene alla chitarra flatpicking.

Lettera S

SADDLE: è una barretta in materiale plastico, avorio od osso alloggiata in una scanalatura del ponte e sulla quale grava la pressione delle corde.

SATIN: è una rifinitura in superficie opaca, assai delicata e viceversa poco protettiva. Alcuni sostengono che essa permetta al legno di far vibrare le corde con più libertà rispetto a quelle montate su legno trattato con vernici più corpose e rigide (hi-gloss)

SCALA (Chitarra) o DIAPASON: il diapason o scala è la lunghezza totale della corda a vuoto e si ottiene moltiplicando per due la distanza tra la parte interna del capotasto (ovvero il tasto zero) ed il 12° tasto. La scala cromatica di una chitarra varia da fabbricante a fabbricante ed è un elemento assai importante, dato che la tensione delle corde dipende proprio dalla lunghezza del diapason, ed è direttamente proporzionale a essa. Se si tiene presente questa relazione, si può parlare di scala corta (quella delle chitarre elettriche marca Gibson) e scala lunga. Quella più comune per le chitarre classiche ed acustiche di tipo folk è intorno ai 650 mm.

SCALA MUSICALE: La scala è una successione ordinata di toni, ascendenti o discendenti. Il nostro sistema musicale, quello occidentale è basato sulla scala diatonica. Quella maggiore è formata da una successione di note che distano un tono tra la prima e la seconda nota, un tono tra le seconda e la terza, mezzo tono tra la terza e la quarta, un tono tra la quarta e la quinta, un tono tra la quinta e la sesta, un tono tra la sesta e la settima e mezzo tono tra la settima e l’ottava. Quella minore naturale è formata da una successione di note che distano un tono tra la prima e la seconda nota, semitono tra le seconda e la terza, un tono tra la terza e la quarta, un tono tra la quarta e la quinta, un semitono tra la quinta e la sesta, un tono tra la sesta e la settima e un tono tra la settima e l’ottava.

Prendiamo come riferimento la scala naturale del Do sapendo che fra il Mi ed il Fa c’è mezzo tono, come pure tra il Si ed il Do. Adesso facciamo una scala generica campione da poterci costruire tutte le altre scale maggiori, impiegando i numeri che indicano la loro posizione sulla scala, anziché il nome delle note, cioè: 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 – 8. Formiamo la scala del Re maggiore scrivendo in corretta sequenza le varie note “Re – Mi – Fa – Sol – La – Si – Do – Re” e facciamo il seguente ragionamento. Noi sappiamo che nella scala naturale tra il Mi ed il Fa, che si trovano fra il terzo e quarto grado, c’è un semitono di differenza, quindi dovremo avere un semitono tra il terzo e quarto grado anche nella scala che stiamo costruendo, cioè la scala del Re maggiore.

La osserviamo bene e ci accorgiamo che al terzo e quarto grado stanno le note Fa e Sol, le quali nella scala naturale hanno un tono di differenza. Cosa facciamo? Aumentiamo il Fa di mezzo tono oppure diminuiamo il Sol di mezzo tono? Aumentando il Fa di mezzo tono risolviamo subito il problema, invece diminuendo il Sol di mezzo tono dovremo agire anche su altre note.

Stesso ragionamento lo facciamo comparando il semitono fra il Si ed il Do con il settimo e l’ottavo grado della scala di Re maggiore che stiamo costruendo e ci accorgiamo che anche tra il Do ed il Re della scala naturale c’è un tono di differenza. Cosa fare? Una sola è la risposta, ovvero, aumentare il Do di un semitono dal momento che non possiamo abbassare il Re. Avremo quindi la scala di Re maggiore così formata: Re – Mi – Fa# – Sol – La – Si – Do# – Re.

SEDICESIMO: per sedicesimo o semicroma s’intende una nota o una pausa della durata di un sedicesimo di battuta (o di una semibreve).

SEGUERIYAS: sono ritmi del flamenco. I seguiriyas sono i più profondi e appassionati toques del flamenco. Come i Soleares, le loro origini sono associate ai Gitani dell’Andalusia. I Seguiriyas appartengono essenzialmente al canto e danno profonde emozioni, come nel cante jondo. Nei canti per Seguiriyas ci sono molto spesso pianti di uomini, che raccontano le loro sfortune, debolezze e mortalità.

SEMIBISCROMA: per semibiscroma o sessantaquattresimo s’intende una nota o una pausa della durata di un sessantaquattresimo di battuta.

SEMIBREVE: per semibreve o intero si intende una nota o una pausa della durata di una battuta.

SEMITONO: Il semitono può essere diatonico o cromatico. Quello diatonico è costituito da due note di nome diverso (es. DO – REb)) mentre quello cromatico è formato da due note dello stesso nome (es. Do – DO#). Nel sistema temperato il diesis è uguale al bemolle, perciò il DO# = REb.

SELLA: come sopra riportato sulla voce SADDLE è una barretta in materiale plastico, avorio od osso alloggiata in una scanalatura del ponte della chitarra e sulla quale appoggiano le corde.

SEMICROMA: per semicroma o sedicesimo s’intende una nota o una pausa della durata di un sedicesimo di battuta.

SEMIMINIMA: per semiminima o quarto s’intende una nota o pausa della durata di una quarto di battuta.

SETUP: è la messa a punto, ovvero l’ottimizzazione del suono e della suonabilità della chitarra (ma anche di altri strumenti musicali). Nelle chitarre fabbricate artigianalmente, il setup viene effettuato scrupolosamente dagli stessi costruttori subito dopo la loro fabbricazione. Il termine inglese setup si può anche riferire a tutti gli aggiustamenti che necessitano per personalizzare il più possibile lo strumento, adattandolo così alle esigenze stilistiche e fisiche di un chitarrista.

SLAP: lo slap è un caratteristico effetto sonoro che si ottiene con il basso elettrico o con contrabbasso tirando con certa energia una corda per lasciarla poi sbattere contro il manico.

SLIDE: questo termine chitarristico si riferisce al bottleneck  (già descritto nella pagina B) ed al glissato. Il glissato è una tecnica chitarristica che, come nell’hammer-on e nel pull-off,  forma due note impiegando, per la seconda,  soltanto la sola mano sinistra. In altre parole, l’effetto dello slide si ottiene facendo scorrere con il dito verso gli acuti o i gravi della tastiera con variazioni di uno o più toni, mantenendo la stessa pressione del dito sulla tastiera. I rari casi può essere eseguito con la sola mano sinistra, colpendo con velocità e forza la corda sul tasto interessato e quindi scorrere per ottenere la seconda nota.

SLIDE GUITAR: anche questa tecnica chitarristica è specificatamente legata all’impiego del bottleneck (già descritto nella pagina B). La slide guitar nasce negli U.S.A. nel delta del Mississippi. Agli inizi apparteneva al genere di musica negro-americana-popolare, che nasceva dai propri costumi di vita, prevalentemente legati alla schiavitù negra, ed alla musica Blues.

SOLEARES (SOLEA): è un ritmo flamenco il cui compàs è suddiviso in dodici movimenti. Gli accenti forti sono nel terzo, sesto, ottavo movimento. C’è anche un piccolo accento finale sul decimo movimento, mentre l’undicesimo ed il dodicesimo sono di attesa. Il soleares (solea) è identico all’Alegrias ma un po’ meno sostenuto. La prima sequenza consiste in due compàs. Il rasgueo a tripletta che precede l’ottavo movimento gli da enfasi, come pure quello che precede il decimo. Ci sono poi due colpi in cassa con un dito della mano destra. Per il colpo in cassa si usa l’anulare, e deve essere molto dolce. il colpo in cassa si esegue in assenza di suono oppure contemporaneamente ad un rasgueo.

Per meglio intendere, le due dita si devono muovere rigorosamente insieme, l’uno esegue il rasgueo e l’altro colpisce la cassa. Il suo caratteristico effetto sonoro deriva dal colpo che viene esattamente fra la carne della punta del dito e l’unghia. Deve rimanere in posizione di appoggio al golpeador (battipenna) fino a che non ci sia bisogno di un altro colpo. Nella seconda sequenza del Soleares (solea) ci sono 2 rasguei a tripletta che precedono il secondo ed il quinto movimento che vanno eseguiti gentilmente, mentre quello che precede l’ottavo, va accentuato.

Per evitare di far vibrare la sesta corda (che in questo caso non serve) mentre si esegue il rasgueado bisogna tenerci il pollice destro leggermente appoggiato. La prima sequenza termina con 2 pause come già detto. La seconda con un arpeggio che è la caratteristica del Soleares e che può essere eseguita per 4 note con il pollice, oppure con tutte le dita. La parola Soleà è soltanto il singolare di Soleares e deriva da soledad (solitudine).

SOLFEGGIO: esercizi di ritmica vocale che serve a sviluppare la conoscenza delle note e della rispettiva ripartizione nell’ambito di ogni misura (battuta) di una composizione musicale. È la fondamentale insostituibile nell’insegnamento musicale. Il solfeggio può essere anche cantato, ma è molto difficile trovare le giuste intonazioni.

SONANTA: nel flamenco il termine sonanta indica la chitarra.

SOUND BOARD: è la tavola armonica (in spagnolo tapa).

SPIRITUAL: lo Spiritual e uno stile di canto afro-americano. È di tipo religioso ed ebbe origine dalla fusione delle musiche popolari dei negri e dalla musica degli occidentali. Dopo, gli spirituals vennero armonizzati ed eseguiti come musica corale e, con melodia e coro, in forma di concerto.

STEEL STRING:S: sono le corde d’acciaio della chitarra. Altri tipi di corde sono le nylon strings.

STRUMMING: Modo di suonare che consiste nel percuotere simultaneamente le corde  con le dita della mano destra o con il plettro, mentre l’altra mano compone gli accordi (generalmente pieni). Caratteristico della chitarra ritmica, lo strumming è conosciuto come uno stile “povero”, rozzo, tipico dei novizi o di chi non sa/non vuole fare esercizi di arpeggi e studiare stili più evoluti, ed ha poca dimestichezza negli accompagnamenti vocali.

SUNBURST: Questa è una tipica rifinitura, introdotta dalla Gibson, dove il chiaro colore della chitarra nella zona centrale, degrada nello scuro verso le parti estreme, con cromatismi che generalmente si risolvono nel rosso o nel nero.

SUSTAIN: questo termine tradotto in italiano significa sostegno. Questo è ottenuto meccanicamente negli strumenti musicali tradizionale e digitalmente nei ritrovati dell’elettronica. Nella chitarra, invece, indica la sua capacità di sostenere più a lungo la durata della nota. Il sustain consente al chitarrista di evidenziare gli armonici (sia quelli appartenenti alle note stesse che quelli artificiali) e di accavallare simultaneamente le note le une alle altre, creando un buon tessuto ricco di armoniche.

Proprio per questo motivo il sustain è di di fondamentale importanza nella determinazione del valore di una chitarra. Occorre tenere presente la differenza del sustain con il volume della sonorità dello strumento; Quando una chitarra è dotata di un potente suono, infatti, sembra anche ricca di sustain, però non sempre è così. Bisogna fare attenzione alla durata della nota e non al suono. Un’altra raccomandazione è quella di diffidare dei marcati sustain delle chitarre economiche, perché spesso, non essendo ben studiati, possono provocare armoniche troppo sonore e lunghe, che interferiscono negativamente sulle tonalità dei pezzi in esecuzione.

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