L’accordo di nona
Facciamolo semplice questo accordo
Sull’accordo di nona ci sarebbero da fare alcune distinzioni ma la cosa diventerebbe molto più complicata di quella che sembrerebbe a prima vista, dato che questo sito vuole essere accessibile anche ai principianti.
Per semplificare diciamo ed accettiamo (anche perché è vero) che l’accordo di nona è formato dalla Tonica, Terza maggiore, Quinta giusta, e Nona maggiore.
Riferendoci alla tonalità di Do avremo Do – Mi – Sol – Re; mentre riferendoci alla tonalità di Sol avremo Sol – Si – Re – La.
Negli accordi sotto riportati è stata aggiunta anche la Settima minore, quindi avremo Tonica, Terza maggiore, Quinta giusta, Settima minore e Nona maggiore con note (es. tonalità Do) di Do, Mi, Sol, Sib, Re.
Se non lo facciamo semplice
Per conoscere un po’ più a fondo l’accordo di nona, la differenza fra la seconda sospesa e la nona aggiunta, la differenza fra gli accordi della chitarra e quelli del pianoforte potrete andare alla pagina Formazione degli accordi di nona e Accordi e Formazione degli accordi.
Sarebbe perciò più giusto chiamare gli accordi sotto riportati con il nome di “settima con nona aggiunta”.
Teoria musicale – domanda a bruciapelo con risposta in fondo alla pagina: Sai cosa sono i suoni omologhi? Se si, spiegalo! E poi …. conosci altro modo per definirli?
Ecco gli accordi di nona con le rispettive posizioni e diteggiature.
Risposta alla domanda a bruciapelo: I suoni omologhi hanno nomi diversi pur essendo perfettamente uguali (esempio re diesis – mi bemolle). Possiamo definirli anche come suoni omofoni od enarmonici.
Il Re appartiene all’accordo e quindi va suonato. Comunque se osservi bene il grafico ti accorgi che la corda del Re va suonata essendo priva della x. Il Mi, ad esempio, ha la x è perciò non deve essere suonata perché non appartiene all’accordo.